I genitori di Maddie McCann, la bambina inglese scomparsa nella primavera del 2007 a Praia de Luz, hanno perso il ricorso contro il Portogallo inoltrato alla Corte europea dei diritti umani (Cedu). La coppia si era rivolta a Strasburgo accusando i tribunali portoghesi di non aver agito contro l’ispettore che aveva seguito il caso della figlia, accusando i genitori di averla uccisa, simulandone la scomparsa. Ma per la Corte europea non è colpa dell’uomo.

L’esito negativo del ricorso alla Corte europea dei diritti umani

Ha avuto esito negativo, per i genitori di Maddie McCann, il ricorso presentato alla Cedu contro il Portogallo, colpevole secondo i coniugi di aver violato il loro diritto alla vita privata e la loro presunzione di innocenza non perseguendo l’ispettore (Goncalo Amaral) che aveva seguito il caso della bimba scomparsa e li aveva accusati di omicidio, scrivendo addirittura un libro sulla vicenda. Secondo la Corte europea dei diritti umani, “anche supponendo che la reputazione dei coniugi sia stata danneggiata, questo non è avvenuto per quanto scritto dall’ispettore, ma è piuttosto il risultato dei sospetti nei loro confronti che hanno condotto all’apertura di un’inchiesta che sua a volta ha creato una grande attenzione mediatica e numerose controversie”. Secondo i giudici di Strasburgo, le informazioni sui coniugi sarebbero già state di dominio pubblico al momento della pubblicazione del libro, dunque non si può ritenere che i tribunali portoghesi abbiano fallito nel loro compito di proteggere la loro reputazione e vita privata.

La scomparsa di Maddie McCann: i fatti

Maddie McCann aveva tre anni quando è scomparsa il 3 maggio del 2007 a Praia da Luz, località turistica dell’Algarve, in Portogallo. Era in vacanza con la sua famiglia: i genitori Kate Healy McCann e Gerry McCann, entrambi medici, e i fratellini gemelli Sean e Amelie di due anni. Secondo quanto dichiarato dai coniugi, la sera del rapimento di Maddie i bambini stavano dormendo nella camera del residence dove alloggiavano, mentre loro cenavano con altre coppie di amici in un ristorante a 120 metri di distanza, controllando ad intervalli regolari i piccoli. La bambina non è mai stata ritrovata. Dopo una lunga serie di indagini, sospetti e buchi nell’acqua, che hanno per un periodo di tempo coinvolto gli stessi genitori della bambina, accusati da qualcuno di aver ucciso la piccola e averne simulato la scomparsa, alla fine, il 4 giugno 2020 la procura federale di Germania ha indicato in Christian Brückner, 43enne tedesco, un sospettato per il rapimento e l’omicidio di Maddie. L’uomo, già condannato per lo stupro di una turista di 72 anni e detenuto per spaccio di droga, in passato protagonista di abusi sessuali e atti di pedofilia, visse in Algarve tra il 1995 e il 2007, macchiandosi di diversi crimini. Secondo gli inquirenti tedeschi sarebbe entrato nel residence per rubare e, una volta trovata la bambina, avrebbe deciso di rapirla, uccidendola poco dopo la sparizione. Ci sono voluti quindici anni per dare finalmente un volto al colpevole, anche se le indagini, lunghe e intricate, non possono ancora ritenersi concluse e la speranza dei genitori è quella di ritrovare Maddie ancora viva, da qualche parte.