Gli Stati Uniti scendono in campo. In vista delle elezioni del 25 settembre, con Mario Draghi vicinissimo alla porta d’uscita, Joe Biden invia un messaggio al premier. “Mi congratulo con il mio amico Mario Draghi per la vittoria del premio World Statesman Award per il suo lavoro nel portare avanti i diritti umani nel mondo”, si legge nel biglietto in carta intestata. “Mario Draghi – è l’elogio del presidente Usa al dinner annuale della fondazione americana Appeal of Conscience – è stato una voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia, lo ringrazio per la sua leadership”.
Il presidente del Consiglio, premiato da Henry Kissinger come statista dell’anno, ha esortato gli alleati a difendere i valori delle democrazie occidentali: “Le autocrazie prosperano con le nostre esitazioni. Dobbiamo evitare ambiguità”. E ancora: “L’invasione russa dell’Ucraina rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, che non vedevamo dalla fine della Guerra Fredda”. Per questo, “la domanda su come affrontiamo le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire”.
Oltre al plauso di Biden, complimenti all’ex numero uno della Bce sono arrivati dallo stesso Kissinger: “Ho grande rispetto per lui, ha una grande capacità di analisi intellettuale, potete stare sicuri che se fa una proposta, quella porta a qualcosa di positivo per tutti perché nasce da una profonda analisi”. L’ex segretario di Stato, oggi 99enne, era seduto al fianco del presidente del Consiglio, nella sua “laudatio” a coronamento della premiazione del premier. Il gala è stato organizzato all’Hotel Pierre di Manhattan, dalla Appeal of Conscience Foundation, ed è arrivato con una tempistica da non sottovalutare, ossia a ridosso delle Politiche. Non a caso.