Mario Draghi ha ricevuto New York un riconoscimento per la “lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio di cui hanno beneficiato l’Italia e l’Unione europea e che ha aiutato la cooperazione internazionale”, come ha spiegato il rabbino Arthur Schneier, fondatore e presidente della fondazione Appeal of Conscience Foundation. Era presente alla premiazione anche il segretario di stato vaticano Pietro Parolin.

Mario Draghi premiato a New York, il discorso sull’Ucraina 

Mario Draghi ha ricevuto il premio “Statista dell’anno” nel primo dei quattro giorni che trascorrerà a New York, dove domani parlerà all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Durante la premiazione, il premier ha parlato della situazione in Ucraina:

Resto ottimista, l’Occidente è unito ma solo l’Ucraina può decidere quale pace è accettabile. 

E ha aggiunto:

Il suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo. L’eroismo dell’Ucraina, del presidente Zelensky e del suo popolo è un monito potente di quello per cui lottiamo e rischiamo di perdere. L’Unione europea e il G7, insieme con iloro alleati, sono rimasti fermi e uniti in supporto dell’Ucraina, nonostante i tentativi di Mosca di dividerci la nostra richiesta collettiva per la pace continua, come dimostra l’accordo per sbloccare tonnellate di cereali dai porto del Mar Nero. Ma solo l’Ucraina può decidere quale pace è accettabile. Il mondo chiede coraggio e chiarezza ma anche speranza e amore.

Draghi rimarca il peso delle scelte russe nella edizione dell’assemblea dell’Onu al via domani:

Spero che ci sarà un futuro quando la Russia deciderà di tornare alle stesse norme sottoscritte nel 1945. Nonostante tutta l’oscurità dei tempi in cui viviamo, rimango ottimista riguardo al futuro. L’importanza del dialogo – che celebriamo stasera – è stata al centro della mia vita professionale come economista e come decisore politico. 

E afferma:

Il valore di una partnership di successo tra organismi multilaterali e istituzioni locali è stata una delle principali lezioni che ho imparato lavorando alla Banca Mondiale negli anni ’80. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione, dovremmo evitare l’ambiguità, per non pentircene in seguito. Dobbiamo essere disposti a collaborare, purché ciò non significhi compromettere i nostri principi fondamentali.

Il messaggio del presidente Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato un messaggio a Mario Draghi:

Mi congratulo con il mio amico, primo ministro Mario Draghi per il suo lavoro nel far progredire i diritti umani nel pianeta. Draghi è stato una voce potente nel promuovere la tolleranza e la giustizia e lo ringrazio per la sua leadership. Tutti noi siamo legati da un obiettivo comune: proteggersi l’un l’altro senza lasciare indietro nessuno, anche in tempi difficili come questi, caratterizzati da odio e divisioni costanti, i leader delle nostre comunità religiose ci ricordano che siamo tutti fratelli e sorelle nonostante le differenze, e che tutti meritano di essere trattati con dignità e rispetto.

Alla cerimonia erano presenti tantissimi ospiti di alto calibro tra cui l’ambasciatrice d’Italia a Washington Mariangela Zappia, il Ceo di Bank of America, Brian Thomas Moynihan e il presidente e Ceo di Blackstone Group Stephen Allen Schwarzman.

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