Che si parli di affitti o di proprietà il fattore comune è lo stesso: il mercato immobiliare continua ad attraversare un periodo di grandissima domanda che fa schizzare verso l’alto i prezzi delle case, lo certifica l’Istat nel report in cui pubblica i prezzi medi relativi al secondo trimestre dell’anno.

Istat, prezzi del mercato immobiliare in calo sull’esistente

Dallo scoppio della pandemia il mercato immobiliare ha visto crescere in maniera esponenziale la domanda di case, e di conseguenza anche i prezzi sono aumentati di pari passo. L’Istat pubblica nel report di oggi i dati provvisori sui prezzi delle abitazioni italiane relativi al secondo trimestre: parametro clou è l’Ipab, l’Indice dei Prezzi delle Abitazioni.

Nel confronto con il trimestre precedente (gennaio-marzo 2022), il rincaro segna +2,3%, ma se il raffronto si allarga su base annua dice +5,3%. Anche in quest’ultimo caso un aumento rispetto alla crescita tendenziale (annua) del Q1, che era del 4,5%. Il nuovo, dunque le case fresche di costruzione, traina l’incremento sulla scia dei dati acquisiti nel recente passato: +12,1% su base annua (era +5% nel primo trimestre). Quelli delle abitazioni già esistenti crescono del 3,8%: qui c’è un calo rispetto al 4,4% del Q1

La crescita proseguirà anche nel 2023

Per quanto concerne le previsioni sul prossimo biennio in Italia si prevede una crescita del fatturato pari al 10%, valore analogo alla media europea. Guadagni che dovrebbero ridursi nel 2023, quando è atteso +6,5% ma con migliori introiti (circa 150 mld di euro).

Nel comparto residenziale si prevede che a fine anno i prezzi delle case nei cinque Paesi più industrializzati registreranno un aumento medio del 4,5 per cento, mentre la stima per l’anno successivo è fissata al +6,5 per cento medio annuo.

Comprare casa è ancora un affare e il mattone per molti italiani rimane l’investimento più solido a cui affidarsi.