Avatar 2 arriverà nelle sale il prossimo 14 dicembre con il titolo “La via dell’acqua”, ma dopo ben 13 anni dall’uscita del primo capitolo l’attesa non può che essere già altissima. La Walt Disney Pictures ha organizzato un esclusivo footage in cui sono state mostrati quasi 20′ di scene del nuovo film, la cui trama resta però blindatissima. La vera sorpresa per la stampa è stato poter conversare con Jon Landau, il produttore di Avatar 2 storico collaboratore di James Cameron già al suo fianco nel primo capitolo e nel film più premiato di sempre Titanic.
Avatar 2 torna a parlare di Jack Sully e Neytiri, ma anche della loro famiglia che Landau spiega avere un significato molto chiaro per James Cameron: “Lui racconta di una famiglia universale, non solo dal punto di vista biologico. La famiglia è intesa come una comunità. Quando la famiglia Sully deve lasciare la sua casa e si ritrova catapultata in una nuova situazione vive quello che potrebbero provare tutti sulla propria pelle. La famiglia in Avatar viene scelta, non è solamente un legame di sangue”, poi arriva una conferma sul progetto dei quattro sequel “Abbiamo lavorato tantissimo perché ogni sequel del film fosse autoconclusivo con una propria storia unica”.
Un incontro in cui Jon Landau ha spiegato subito che far arrivare nelle sale Avatar 2 è stata una sfida immensa, soprattutto perché per ottimizzare il processo produttivo si è scelto di girare i quattro annunciati sequel consecutivamente: “La più grande sfida, che ha impiegato molto del nostro tempo in questi anni, è stata realizzare quattro sequel. Il cast sapeva in che direzione andavamo, la scenografia anche, ma dovevamo lavorare ad un altissimo livello di motion capture. Volevamo per esempio costruire un serbatoio di 2 milioni di litri per catturare la performance sott’acqua. Questo film ha molte più scene in CGI e mescolare tutto questo con gli attori è stata una sfida”.
Una scelta unica nella storia del cinema quella di realizzare Avatar 2 e gli altri tre sequel insieme, ma Jon Landau ha spiegato che è stata la migliore possibile per la produzione: “La regione per la quale abbiamo scelto di realizzarli tutti insieme è stato per rendere più efficiente la produzione. Abbiamo i ragazzi più giovani che nel frattempo se fossero passati tre quattro anni sarebbero cresciuti, ad esempio. Quando abbiamo fatto Titanic dissero che era stato il più costoso per cui è buffo che ogni volta lo dicano”, poi arriva la stoccata a chi critica i produttori di grandi blockbuster “Il nostro è l’unico business che non aumenta il prezzo per il consumatore in base alla spesa produttiva. Se volete una bistecca più grande pagate di più, al cinema non è così perché il costo del biglietto è quello. Noi facciamo i nostri film in modo efficace cercando di essere produttivi, ma facciamo dei grandi film”.
Jon Landau si è soffermato su quando James Cameron aveva avuto totale libertà artistica per il primo Avatar: “James ha avuto totale libertà artistica allora e l’ha avuta ancora oggi, nel nostro rapporto con la Fox e la Walt Disney Ptictures non abbiamo avuto tanti scontri perché ci hanno assecondato”, sottolineando poi lo straordinario ruolo di esploratore di mondi del regista “Credo che lui abbia spinto oltre la tecnologia aprendo la strada ad altri film e registi. Penso che quello che abbia fatto per The Abbys e Terminator 2 abbia poi consentito di realizzare capolavori come Jurassic Park e Titanic, ma anche Il Signore degli Anelli. Mi auguro che gli strumenti che abbiamo usato aiuteranno gli altri cineasti in futuro”.
Avatar 2 e i grandi ritorni di Sigourney Weaver e del 3D
Jon Landau ha poi confermato del ritorno di Sigourney Weaver in Avatar 2 con dei ruoli inediti: “Sigourney è in questo film nella parte di Kiri, la ragazzina 14enne. Lei in una scena interpreta addirittura tre personaggi, è ancora Grace umana nel serbatoio, nello schermo e Kiri che salta sul serbatoio. Ho parlato con lei e mi ha detto che realizzare questo ruolo l’ha resa molto felice”.
Avatar 2 segnerà anche il ritorno nelle sale della tecnologia 3D, che era naufragata negli esperimenti successivi: “Riteniamo che il 3D rappresenti una finestra sul mondo, le persone dopo Avatar non si sono resi conto che il il 3D non rende bello un film brutto, ma bensì ha la capacità di accentuarne le qualità sia in positivo che in negativo. Noi abbiamo voluto cogliere la sfida, mi auguro che avatar apra una fessura per permettere ai cineasti di realizzare un qualcosa che a casa non si può fare”.
Jon Landau da produttore spera che Avatar 2 possa significare anche un nuovo capitolo nel rapporto tra esercenti e distributori: “Sul New York Times c’era scritto che l’intrattenimento si può avere a casa e questo è quello che scelgono di fare le persone. I film della Disney dovevano morire già nel 1983, la pandemia è ancora con noi ma le persone vuole ancora vedere le cose fatte bene al cinema. Vedere un film equivale a un concerto fatto dal vivo, questa è la nostra esperienza. Credo che film come avatar, black panther e Maverick continueranno a far uscire le persone da casa. I film devono essere presentati dagli esercenti con la migliore luce, qualità, seduta, dobbiamo lavorare fianco a fianco”.
In Avatar 2 lo splendido ambiente di Pandora non può che richiamare anche al tema caldissimo dei cambiamenti climatici: “Spero che il film aiuti a sensibilizzare le persone. Il primo film inizia e finisce con la stessa immagine, questa è la sfida per le persone a comprendere il mondo intorno a noi. Non si può fare una predica, dobbiamo essere predicatori utilizzando la fantascienza come metafora del mondo in cui viviamo. Questo avrà un eco su tutte le sequenze produttive, abbiamo cercato di essere molto green con energia solare e zero utilizzo di plastica. Non si può predicare bene e razzolare male, le nuove generazioni guarderanno al mondo in modo diverso”.
Avatar 2 arriverà nelle sale dal prossimo 14 dicembre.