Lo ha deciso il tribunale, nel processo per il crollo del ponte di Genova (14 agosto 2018, 43 vittime), che ha accolto la richiesta di esclusione. A questo punto, in caso di condanna, saranno i singoli imputati a pagare i risarcimenti, salvo le possibilità di cause civili. Le due società erano già uscite dal processo dopo il patteggiamento a circa 30 milioni, Autostrade e Spea potrebbero uscire del tutto dal processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime).

Crollo del ponte di Genova, i parenti delle vittime: “Siamo amareggiati”

A processo ci sono 59 persone tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea, ex ed attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato delle opere pubbliche della Liguria. Secondo l’accusa tutti sapevano delle condizioni del ponte ma non sarebbero state fatte le manutenzioni per risparmiare. Nel corso dell’udienza di oggi parleranno i legali delle oltre 300 parti civili che hanno chiesto di costituirsi alla prima udienza lo scorso luglio.

Siamo amareggiati non tanto per i risarcimenti ma da un punto di vista di immagine: sembra che in Italia ci sia un accanimento solo sulle vittime, tra riti abbreviati e patteggiamenti. La cosa grave è che la norma ti permetta di sfuggire, di lasciare il processo

Così Egle Possetti, la portavoce del Comitato ricordo parenti vittime del ponte Morandi.

Le dichiarazioni dei legali 

Andrea Corradino, avvocato di Aspi, ha dichiarato:

Usciamo definitamente dal processo ma questo non significa che chi si ritiene danneggiato non possa chiamarci in causa in un processo civile, quindi non viene leso alcun diritto. 

A livello tecnico, quello stabilito dal tribunale di Genova, è una precedente importante:

Con un’ordinanza di questo tipo in pratica non sarà più possibile citare i responsabili civili perché soprattutto nei processi di maggiori dimensioni è scontato che ci sia un incidente probatorio o ancora che lo stesso ente sia citato sulla base della legge 231 e il giudice ha detto oggi che anche rispetto alla 231 c’è un’incompatibilità con la figura del responsabile civile a meno che non arrivi l’assoluzione, ma avendo in questo caso Aspi e Spea patteggiato non era possibile.

Ha commentato l’avvocato di parte civile Stefano Bigliazzi.