Pensioni news 41
Pensioni news 41. La riforma delle pensioni è uno dei temi principali di cui dovrà occuparsi il nuovo governo. La proposta della Lega è quella di utilizzare i fondi che si risparmierebbero con una revisione del Reddito di cittadinanza, che sarebbe tolto a chi rifiuta un’offerta di lavoro, per finanziare Quota 41. Lo ha detto il leader del Carroccio, Matteo Salvini, intervenendo in videocollegamento alla festa nazionale della Confederazione delle Associazioni europee di professionisti e imprese (Aepi). Salvini ha spiegato che i costi per Quota 41, secondo le stime della Cgil, “ammonterebbero per il 2023, a un miliardo e 300 milioni, mentre il Reddito di cittadinanza costa nove miliardi”. Quota 41, ha aggiunto il leader leghista, “sarebbe una grande opera di giustizia sociale e di ricambio generazionale, dando il diritto alla pensione a chi lavora da 40 anni e spazio di lavoro ai giovani”.
Sindacati
Per quanto riguarda i sindacati, la richiesta è sempre quella di superare la legge Fornero e garantire la flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Si parla forse un po’ impropriamente di “Quota 41” perché in questo caso il requisito anagrafico non si somma a quello contributivo, che è l’unico parametro di riferimento. Il pensionamento sarebbe consentito al raggiungimento di 41 anni di versamenti a prescindere dall’età anagrafica. Attualmente è prevista una via d’uscita anticipata “ordinaria” basata esclusivamente sulla contribuzione maturata. Che consente il pensionamento per i lavoratori in possesso di almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti e per le lavoratrici con non meno di 41 anni e 10 mesi di contributi.
I costi di Quota 41
Nel 2021 l’Inps ha stimato i costi di un’estensione a tutto campo di Quota 41: più di 4 miliardi nel primo anno di “attivazione” per poi arrivare a superare la soglia dei 9 miliardi nell’ultima annualità di un percorso decennale. Anche per questo motivo il governo è sempre rimasto freddo di fronte a questa ipotesi. Così come il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha più volte caldeggiato un’altra proposta con l’obiettivo di consentire il pensionamento a 63-64 anni con la sola quota contributiva dell’assegno usufruendo dell’eventuale parte retributiva a partire dal sessantasettesimo anno d’età. In questo caso il costo il primo anno si fermerebbe a poco più di 400 milioni. Ma la Lega lascia intendere che la spesa aggiuntiva per Quota 41 sarebbe più contenuta di quella stimata dall’Inps e continua a spingere su questa misura.