Napoli è nuovamente in festa per il Miracolo di San Gennaro che si è ripetuto come da tradizione. Alle 9:26 infatti l’arcivescovo Battaglia ha annunciato che il sangue si è sciolto tra gli applausi dei  duemila fedeli riuniti nella Cattedrale. Tra le istituzioni presenti per assistere al Miracolo di San Gennaro  anche il  ministro degli Esteri, Luigi di Maio, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. Con loro il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ed il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi . 

Presente come detto il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che sottolinea l’importanza di questo appuntamento: ”È un momento di grande spiritualità e unione della comunità e di grande attesa per il miracolo. Viviamo tempi non facili per famiglie, quindi attendiamo con gioia e speranza di vivere questo momento. Abbiamo tante persone che vivono la festa di San Gennaro come momento di riscoperta dei valori, un saluto a tutti loro”, mentre il sindaco Gaetano Manfredi ha sottolineato “E’ un’emozione straordinaria. San Gennaro è un riferimento per i napoletani per guardare al futuro bei momenti di difficoltà. Questo è un momento di grande fede e speranza per la città, speriamo che questa giornata ci dia forza e serenità per aiutare le persone che hanno più bisogno di aiuto. Sicuramente la città chiede soprattutto lavoro e una migliore condizione economica, questo non dipende solo dal sindaco ma ci stiamo impegnando al massimo”.

Miracolo di San Gennaro, l’origine della tradizione

La storia del miracolo di San Gennaro ha origini molto antiche. Si narra che alla morte del santo il suo sangue è stato raccolto in un’ampolla è soltanto nel XV secolo grazie al cardinale Oliviero Carafa si decise di trasferire le reliquie del Santo nel Duomo di Napoli. Lungo il percorso per Napoli, la nutrice Eusebia che portava con sé le ampolle contenenti il sangue del Santo si avvicinò al suo corpo provocando il primo episodio di liquefazione del sangue. La liquefazione viene dunque celebrata il primo di maggio in ricordo del primo episodio, il 19 settembre in ricordo della morte e il 16 dicembre in occasione della festa a lui dedicata. Il 16 dicembre 2020 il sangue non si è liquifatto e questo avrebbe provocato l’aggravqrsi della pandemia per i più superstiziosi.