Rivalutazione pensioni 2023
Rivalutazione pensioni 2023. La rivalutazione anticipata delle pensioni al 2%, da ottobre a dicembre per chi ha redditi entro i 35mila euro annui, e che si attesta solo a qualche decina di euro, variabile a seconda dell’importo d pensione che percepisce, cesserà i suoi effetti al 31 dicembre 2022. Una volta cessata la misura il 31 dicembre 2022, al momento non si sa cosa accadrà per aumentare le pensioni dal primo gennaio 2023. La norma generale prevede che ogni inizio anno le pensioni debbano essere ricalcolate e, di conseguenza, adeguate tenendo in considerazione il tasso di inflazione che l’ISTAT ha rilevato negli ultimi 12 mesi. I trattamenti, nello specifico, dovranno essere adeguati nella loro interezza quando l’importo corrisposto per la pensione non supera il valore del trattamento minimo, di quattro volte.
Le ipotesi sul tavolo
La prima ipotesi che potrebbe concretizzarsi da gennaio 2023 per aumenti delle pensioni è l’estensione della rivalutazione delle pensioni anticipata al 2% per tutti e non solo per chi ha redditi annui entro i 35mila euro. Altra opzione potrebbe essere quella della rivalutazione automatica delle pensioni per tutti, a prescindere dai limiti reddituali, con indice all’1,9% già fissato per il 2023 prima del Decreto Aiuti bis
Criterio di progressività
La rivalutazione sarà applicata con il medesimo strumento perequativo attualmente vigente, quindi con i criteri di progressività (100% per i trattamenti localizzati sino a 4 volte il trattamento minimo inps; 90% della quota eccedente 4 volte il predetto trattamento minimo; 75% della quota eccedente 5 volte il Tm). Complessivamente la misura porterà in dote aumenti tra 40 e 50 euro per le pensioni comprese tra 2.000 e 2.692€ al mese.
non ho parole!!!!!!