Tra giovedì e la notte di venerdì 16 settembre le Marche sono state colpite da un’alluvione che ha messo in ginocchio varie città della regione, tra cui Senigallia. Il presidente della Regione – nonché commissario dell’emergenza – Francesco Acquaroli chiede alle istituzioni di rivedere l’attuale legislazione per evitare di trovarsi impreparati in futuro e, inoltre, ha bisogno di più fondi per poter ripartire.
Acquaroli e l’alluvione nelle Marche: “Serve un piano nazionale sul dissesto”
In un’intervista al Corriere della Sera e Qn, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli fa il punto dopo l’alluvione che ha devastato il suo territorio, provocando anche la morte di 11 persone. Per il commissario dell’emergenza è necessario che l’attuale legislazione sia rivista e resa più snella burocraticamente, come spiega nel corso dell’intervista:
“Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico serve un piano straordinario di scala nazionale, perché il problema riguarda tutti i territori. Bisogna dare risposte pratiche ai cittadini e per farlo bisogna essere messi nella condizione di agire, con risorse sufficienti. Le chiacchiere stanno a zero: serve una legislazione diversa, più snella e uno stanziamento forte senza il quale la situazione peggiorerà sempre di più”
Molte città delle Marche sono in ginocchio dopo l’alluvione dei giorni scorsi, una su tutte Senigallia. La Regione ha già a disposizione dei fondi che, come afferma Acquaroli, non bastano per fronteggiare l’emergenza:
“C’è un progetto di sistemazione del Misa e del Nevola il cui costo supera i 100 milioni di euro. Ma per la gestione e la programmazione di tutto il dissesto nelle Marche abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi europei. Per tutto il tema del dissesto: la metà di quanto servirebbe per il Misa. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare e faremo tutto quello che si potrà fare. Abbiamo lavorato sulle priorità e sulle emergenze segnalate dai tecnici e non ci fermeremo. Sul Misa c’è uno studio secondo cui costerà anche più dei 100 milioni preventivati: per risolvere i problemi servono i fondi e lo si fa gradualmente, non in 20 mesi”
Sale il numero delle vittime accertate
Mentre il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli parla dell’alluvione che ha devastato il suo territorio, continuano le operazioni di recupero da parte dei soccorsi: sale a 11 il totale delle vittime accertate, di cui quattro sono stati trovati questa mattina. Due delle vittime ritrovate oggi sono padre e figlio, Giuseppe e Andrea Tisba – 65 e 25 anni – morti insieme intrappolati nel loro garage. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane sarebbe sceso nel tentativo di recuperare l’automobile, con il padre che lo avrebbe seguito per aiutarlo, ma entrambi sarebbero stati travolti da un’ondata di acqua e fango che non gli ha lasciato scampo.
Entrambi vivevano a Pianello di Ostra, dove erano compaesani di Ferdinando Olivi e Diego Chiappetti, le altre due vittime rispettivamente di 80 e 52 anni. L’anziano è stato trovato senza vita al secondo piano della sua abitazione dopo che il nipote aveva lanciato un appello sui social per cercare aiuto e salvare il nonno; il corpo del secondo, sposato e padre di due figli, è stato ritrovato all’interno del suo garage.