Matteo Salvini respinge l’idea che Mario Draghi si riferisse a lui, citando leader politici che “parlano di nascosto coi russi“. In una intervista a ‘El Pais’, Salvini commenta: “Non credo si riferisse a me, soprattutto perché quando ho incontrato l’ambasciatore russo in Italia per chiedere la pace, l’ho sempre spiegato pubblicamente. Una volta, addirittura, fuori Palazzo Chigi, dopo un incontro con Draghi. La documentazione è ampia e poichè agisco alla luce del sole non ho nulla da nascondere. E permettetemi di insistere sul fatto che i responsabili della sicurezza nazionale hanno negato l’ingerenza russa nella democrazia italiana”.

l leader leghista è poi intervenuto a Milano all’interno del tour elettorale in vista della chiamata alle urne del 25 settembre. Tra i temi toccati, quello dell’aborto. “Per quello che mi riguarda azzerare o riformulare la legge 194 non è una priorità. Semmai va implementata aiutando i centri per la vita ma l’ultima parola spetta sempre e comunque alla donna. Non penso che la priorità per gli italiani in questo momento sia cancellare la legge sull’aborto e io non sarei d’accordo se qualcuno lo proponesse“.

A chi gli chiedeva se l’Ungheria di Viktor Orban fosse un modello, Salvini ha risposto: “L’Ungheria ha appena rieletto il suo presidente del Consiglio, hanno votato gli ungheresi. Quando la gente vota noi rispettiamo il voto. Spero che altri rispettino il voto degli italiani“.

Elezioni 2022. Le alleanze

Sulle alleanze all’interno della coalizione è netto: “Il centrodestra è unito, compatto. Abbiamo un programma comune. Poi siamo quattro soggetti diversi con culture diverse che hanno scelto di lavorare insieme e di vincere e governare insieme per almeno cinque anni”.

“Poi – aggiunge Salvini – la Lega è la Lega, per noi l’autonomia viene prima di altro. Per noi mettere i soldi adesso per aiutare la gente a pagare le bollette è da fare, perché è debito buono. Per la Lega il nucleare è la fonte di energia piu’ green, meno costosa e piu’ sicura del futuro“. E comunque il programma è comune nel 99% dei casi, poi sarà la realtà che imporrà al nuovo governo, se Draghi non vorrà farlo, di intervenire sulle bollette“.

Poi altre precisazioni sul programma della Lega in un incontro a Piacenza. “Siamo contro ogni tassa di successione. Quanto costa togliere l’Imu ai Comuni sotto i tremila abitanti? Non mille miliardi, ma 800 milioni di euro. La domanda che ci faremo con il prossimo governo in carica è: questi 800 milioni di euro che servono per esentare dal pagamento Imu chi ha un immobile in un Comune sotto i 3000 abitanti sono una buona spesa o una cattiva spesa? Sono un regalo a qualche multimiliardario o sono un modo per far tornare a vivere questi borghi?

Secondo me – spiega – sarebbe un investimento che all’inizio ha un meno davanti alle casse dello Stato ma col motore economico che potrebbe mettere in sistema alla fine potrebbe avere anche un più. Fra il dare e l’avere, ragionare seriamente della cancellazione dell’Imu nei Comuni sotto i tremila abitanti potrebbe portare nelle casse dello Stato più entrate e riportare nuova vita tanti piccoli borghi