Dopo la brutta disavventura nel corso della sua missione in Ucraina, il giornalista Mattia Sorbi è finalmente rientrato in Italia e dopo il suo atterraggio a Milano ha subito voluto rassicurare sulle proprie condizioni. Il successo del rimpatrio di Sorbi è stato favorito dall’impeccabile lavoro dell’Unità di Crisi della Farnesina che ha trovato grande collaborazione nella Croce Rossa italiana e in quella russa.

Quanto al percorso compiuto dal giornalista, i dettagli comunicati fanno sapere che Sorbi è passato primo da Cherson e poi “fino all’aeroporto di Mineralnye Vodi, nella Federazione Russa, per proseguire poi il viaggio verso l’Italia via Istanbul con un’aeroambulanza predisposta dalla Farnesina”.

La stessa Farnesina ha invece voluto esprimere il proprio ringraziamento per tutti coloro che hanno favorito il successo della “missione”:

Ringraziamo sentitamente la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Russa per la collaborazione offerta nell’evacuazione umanitaria, assicurando cure ed osservazione medica durante l’intero percorso e curando i rapporti con tutte le Autorità coinvolte.

Il messaggio del giornalista Mattia Sorbi

Naturalmente, non poteva mancare il messaggio del diretto interessato in questa vicenda: Mattia Sorbi al rientro a Milano ha subito voluto rassicurare sulle proprie condizioni lasciando un breve messaggio sul proprio profilo Facebook. Eccolo di seguito:

Cari amici sono felice di potervi dire che sto rientrando in Italia grazie all’aiuto della Farnesina. Non preoccupatevi, sto bene e presto potrò darvi mie notizie! Ho tanto da raccontarvi.

In attesa delle sue parole, ricordiamo che dopo l’attentato subito da Sorbi erano circolate diverse voci e soprattutto contrastanti in primis da Russia e Ucraina. Stando alla versione attuale dei fatti, il giornalista italiano stava viaggiando su un’auto incaricata di riprende le immagini della guerra anche per conto della Rai. A quel punto, una mina aveva fatto saltare il veicolo provocandogli delle ferite importanti. Sulla “paternità” dell’attacco i due popoli in conflitto si erano reciprocamente scambiati accuse lasciando quindi un grosso alone di mistero sulla vicenda.

Le parole della Croce Rossa

Tornando al ritorno in Italia di Mattia Sorbi, l’entusiasmo e la soddisfazione maggiore arriva anche dalla Croce Rossa italiana che tramite il proprio presidente, Francesco Rocca, ha dichiarato:

Siamo molto felici di essere riusciti a riportare casa Mattia Sorbi a cui faccio, a nome di tutta la Croce Rossa Italiana, gli auguri di pronta guarigione. Le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che non a caso si chiamano Consorelle, si sostengono sempre a vicenda. Siamo lieti che anche questa volta, in un contesto così complesso e tragico, la nostra “rete umanitaria” abbia funzionato.

Poi, spazio anche ai ringraziamenti per la controparte russa ed al suo presidente che hanno parimenti favorito il rimpatrio di Sorbi:

Grazie alla Croce Rossa Russa e al suo presidente, Pavel Savchuk, per il supporto in questa delicata operazione che, insieme all’Unità di Crisi della Farnesina, ci ha permesso di riportare in Italia il nostro connazionale. La neutralità non è solo un nostro principio fondamentale, ma è un qualcosa capace di fare la differenza tra la vita e la morte in zone di crisi e di guerra. Neutralità significa essere in grado di salvare vite, quando tutti gli attori coinvolti rispettano i nostri team e il personale sanitario, garantendoci l’accesso umanitario.