Quello che comunemente viene chiamato diabete in effetti non è una sola malattia: ne esistono alcune tipologie ben distinte. Se, allora, parliamo del diabete mellito, o diabete di tipo 2, dal punto di vista clinico ci riferiamo a quella patologia che vede un aumento della glicemia nel sangue e che ha, fra i vari sintomi, il fatto che le urine si presentano come dolci. Il termine “mellito” deriva infatti dal latino “mellitus” ovvero dolce come il miele: il rene infatti espelle una grande quantità di glucosio attraverso l’urina innalzando i valori del glucosio in essa presenti.
Vediamo dunque per quanto riguarda il diabete di tipo 2 cause, sintomi e cure.
Insufficienza di insulina: ecco la prima causa
L’insulina è un ormone di tipo proteico ed è prodotta dal pancreas. Se questo non è in grado di sintetizzarne abbastanza, il corpo non riesce più a tenere sotto controllo i livelli della glicemia. E l’indicatore che il suo valore è alterato si trova proprio nella sua eccessiva presenza nelle urine.
Dicevamo che le varianti del diabete sono tante:
- diabete di tipo 1 o insulino-dipendente
- diabete di tipo 2 o non-insulino-dipendente
- diabete gestazionale
- diabete monogenico (MODY, maturity-onset diabetes of the young)
- diabete secondario ad altra patologia, come per una malattia del pancreas, o provocato da specifici farmaci, come ad esempio il cortisone.
Quali sono le cause del diabete?
Non si conosce una sola causa per il diabete. Quello di tipo 1 ha un’origine autoimmune: le cellule pancreatiche che sintetizzano l’insulina autoesinguendosi non riescono più a controllare i livelli di zucchero nel sangue. Questa autodistruzione delle cellule pancreatica può essere causato in risposta ad un virus o ad agenti tossici ambientali. Nel caso del diabete 1 insulino-dipendente l’insulina è una terapia necessaria: viene infatti indicata come salvavita nei pazienti colpiti da questo tipo di diabete.
I primi sintomi di questo tipo di diabete appaiono durante l’infanzia e l’adolescenza, raramente dopo i 40 anni. A meno che non si sia in presenza della variante chiamata LADA (Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) nella quale l’attacco autoimmune alle cellule del pancreas è più lento e la malattia può comparire anche in età più avanzata.
Diabete di tipo 2: quanti ne soffrono?
Nel nostro paese sono circa 3.5 milioni le persone che soffrono di diabete di tipo 2, in aumento negli ultimi 20 del 60% del numero di casi. Si stima che molte persone ne siano affette senza saperlo e il probabile numero di diabetici in Italia dovrebbe sfiorare i 4 milioni. La maggior parte di queste persone è affetta dal diabete mellito e solo il 5% dal diabete insulino-dipendente.
A cosa può portare?
Il rischio maggiore è quello del sovrappeso o dell’obesità. Si tratta di un rischio legato anche a fattori socioeconomici: le persone maggiormente colpite sono quelle meno avvantaggiate socialmente e che presentano maggiore stress psicosociale, minore educazione sanitaria e meno possibilità di un’alimentazione adeguata.
Il diabete non è ereditario, ma può esistere una predisposizione genetica che deve spingere alla maggiore attenzione verso i propri comportamenti.
A quali segnali bisogna fare attenzione?
Se parliamo di diabete di tipo 2 e di sintomi e cure occorre fare attenzione ad alcuni segnali che ci lancia il corpo come una sete intensa (polidipsia), la frequente necessità di urinare in maniera abbondante (poliuria) e un aumento dell’appetito (polifagia).
A oggi non si ha ancora un’evidenza scientifica di come prevenire il diabete ma di certo occorre tenere sotto controllo il peso, seguire una dieta varia ed equilibrata, fare attività fisica regolare.