Siamo ormai a soli 7 giorni dalle elezioni 2022. Ci troviamo, quindi, alle ultime battute di campagna elettorale per quanto riguarda i leader dei principali partiti politici. A cominciare da Enrico Letta, del PD, che in mattinata – durante una tappa di partito in quel di Potenza – ha lanciato una stoccata al centrodestra:
Io temo che se vincessero loro, la pacchia finirebbe per il nostro Paese, per tante cose. Il voto del 25 settembre non ha sfumature: o da una parte o dall’altra. I 219 miliardi di euro di soldi europei è qualcosa che non si è mai visto nella storia italiana e sono soldi europei che dobbiamo usare bene. La politica non è dare pieni poteri ad una persona. Questo è un Paese che pensa di dare tutto in mano ad una persona, salvo poi passare l’anno dopo ad un innamoramento successivo. Noi puntiamo a una rimonta che passa dal Mezzogiorno: ci sono tanti elementi che ce lo dicono. Io ho deciso di concentrare tutta l’ultima parte della campagna elettorale sul Mezzogiorno.
Quindi, Letta – rispetto anche alle ultime valutazioni del Parlamento UE su Orban – ha aggiunto:
La sostanza che viene fuori dalle frasi di Meloni e Salvini è che c’è un intreccio tra la nostra destra, Orban e Putin che rappresenta in questo momento un qualcosa di molto pericoloso per il nostro futuro che noi dobbiamo assolutamente rigettare.
Elezioni 2022, Meloni risponde a Letta
Dall’altra parte, Giorgia Meloni – intervistata alla festa nazionale della Confederazione Aepi – ha invece fatto il punto della situazione rispetto ad una coalizione formata con Lega e Forza Italia:
Per quanto riguarda Salvini e Berlusconi mi sento assolutamente ottimista, credo assolutamente che non ci saranno problemi. Ci può essere adesso qualche piccola polemica, ma siamo in campagna elettorale, è normale che ciascun partito cerchi di segnalare la sua diversità anche rispetto agli alleati, in una cornice però nella quale sappiamo che sulle grandi materie siamo tutti d’accordo, che è quello che fa la differenza tra noi e il campo avverso.
Poi, sulle minacce ricevute negli scorsi giorni firmate anche Brigate Rosse:
Io storicamente non ho paura di niente, però sono francamente abbastanza innervosita, basita, di fronte alla irresponsabilità della classe dirigente di sinistra in questa campagna elettorale. Sono scioccata dal fatto che, mentre io per esempio sono stata linciata per mesi per aver alzato troppo la voce durante un comizio, qualche giorno fa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, abbia detto durante un convegno, mentre Letta lo applaudiva convinto, che noi, indipendentemente da come finiranno le elezioni, dobbiamo sputare sangue, che la Puglia sarà la Stalingrado d’Italia.
Infine, su Letta:
Quando ho chiesto a Enrico Letta di prendere le distanze da queste parole, ha ritenuto di non farlo, quando è stato chiesto a Michele Emiliano, forse ha esagerato, ha detto di no. Si immagina cosa sarebbe accaduto se io avessi usato un’espressione del genere? Se gli italiani lo vorranno sta per finire l’Italia nella quale la sinistra ha più diritti degli altri; la stagione nella quale se sei di sinistra, se ha la tessera del Pd pensi di avere più occasioni degli altri.