Siamo giunti al 206° giorno della guerra tra Russia e Ucraina con le notizie dal fronte bellico che certificano un momento molto delicato nella gestione del conflitto. Dopo l’accelerata ucraina nella riconquista di diversi territori, preoccupa la risposta della Russia dal momento che Putin pare intenzionato a ricorrere alle armi nucleari. Uno scenario che ha fortemente preoccupato il mondo intero a partire da Joe Biden che ha tuonato in maniera piuttosto minacciosa nel corso di un’intervista, lasciando intendere che le conseguenze ad un’azione del genere sarebbero molto gravi.
Nel frattempo, da Kiev continua la conta delle morti nella città liberata di Izyum dove i soldati ucraini hanno riscontrato vere e proprie fosse comuni che confermano l’atrocità dei russi. Infine, sempre all’interno del dibattito USA-Russia, è arrivata la risposta dell’ambasciata di Mosca a Biden che ha invitato gli Stati Uniti a guardare in casa propria.
Guerra Russia-Ucraina, 206esimo giorno
Ecco le notizie aggiornate di oggi 17 settembre 2022 sulla guerra Russia-Ucraina.
Joe Biden avverte Vladimir Putin sull’uso del nucleare
Come anticipato, il tema più caldo di questo 206° giorno di conflitto riguarda l’attacco verbale di Biden a Putin; il presidente USA nel corso di un’intervista ha fatto chiaramente sapere che le conseguenze ad un’azione militare così pericolosa come quella basata su armi chimiche o nucleari, scaturirebbe una forte reazione. Ecco l’estratto completo in cui Biden si è prima rivolto a Putin e poi ha risposto alla domanda incalzante del giornalista che chiedeva le conseguenze precise:
Non farlo, non farlo, non farlo. Il corso della guerra cambierebbe come mai nessuna cosa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Pensa che io le direi se sapessi esattamente quali sarebbero? Ovviamente non starò a dirle, ci saranno conseguenze. I russi diventerebbero sempre più dei paria nel mondo e a seconda della portata di quello che hanno fatto si determinerebbe la risposta da dare.
Guerra Russia-Ucraina, l’ambasciata di Mosca contro gli USA
Un “invito” a riflettere quello di Joe Biden che però non è piaciuto a Mosca così come non sono piaciuti i commenti di Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato americano, sulla gestione delle elezioni russe e in generale sul concetto di libertà di espressione in vigore a Mosca. Di tutta risposta, l’ambasciata russa negli USA ha dichiarato:
Abbiamo preso atto di un commento del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, che ha accusato le autorità russe di violazioni multiple dei principi della libertà di espressione e della volontà durante le recenti elezioni regionali e municipali, nonché della persecuzione di candidati dell’opposizione e di attivisti della comunità. Esortiamo l’amministrazione a vedere i dati presentati dalla Commissione elettorale centrale russa (CEC) ed evitare dichiarazioni prive di fondamento infuturo. Raccomandiamo di preoccuparsi maggiormente di garantire la trasparenza dei processi elettorali negli Stati Uniti senza interferire nei nostri affari interni.
I numeri della guerra: da Putin a Kiev
Nel frattempo, continua la conta dei morti e dei “numeri” della guerra che sta sconvolgendo entrambi i Paesi giunti a questo punto del conflitto. Da un lato, Vladimir Putin ha sottolineato che la Russia è pronta a potenziare la propria dottrina navale oltre che ad accogliere nuove armi militari nelle prossime settimane:
La Russia garantirà con fermezza la protezione dei suoi confini marittimi con tutti i mezzi. La consegna dei sistemi missilistici ipersonici Tsirkon alle truppe russe inizierà nei prossimi mesi.
Sul fronte ucraino si contano invece le vittime di un’azione militare russa davvero spregiudicata come sottolineato dal ministro degli esteri ucraino:
Le fosse comuni a Izyum dimostrano che ogni volta che liberiamo dei territori, ci sono prove di orrendi crimini russi. Si può solo immaginare l’inferno che vivono le persone in altri territori occupati dalla Russia. Abbiamo urgentemente bisogno di più armi per liberarli e salvare le loro vite.
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