Nuovo incidente sul lavoro, nuovo dramma che accende i riflettori sull’alternanza scuola-lavoro: nel pomeriggio di oggi a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, un ragazzo di 18 anni è deceduto stava facendo uno stage scolastico per accumulare i crediti formativi.
Venezia, giovane di 18 anni muore durante l’alternanza scuola-lavoro
Non c’è stato nulla da fare per il 18enne morto mentre era in azienda (Bc Service) dopo essere stato colpito, a quanto si apprende, da una lastra in metallo che gli è piombata addosso da un carro ponte. Unanime lo sdegno del mondo politico e sindacale.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, appresa la notizia ha chiamato la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal giovane e si è messo in contatto con la famiglia per esprimere la sua vicinanza.
“Ho appreso con dolore della tragedia di Portogruaro. Una morte inaccettabile che ha colpito tutta la comunità scolastica. Insieme a tutta la scuola italiana sono vicino alla famiglia”.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, si è detto sconcertato dalla tragedia che ha investito sul lavoro un ragazzo di appena 18 anni.
“Morire sul lavoro a diciotto anni per uno stage. Quella di Portogruaro è una tragedia che lascia attoniti, agghiacciati. Non può succedere. Non deve succedere”.
Su Twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra ha scritto:
“La tragedia di Noventa di Piave e la morte di un giovane studente di 18 anni ci addolora profondamente. Ma non basta il cordoglio. Dobbiamo fermare questa strage quotidiana nei luoghi di lavoro che non conosce età e settori. La tutela della vita viene prima di ogni cosa”.
In una nota congiunta Marcello Scipioni, responsabile nazionale Salute, Ambiente e Sicurezza per la Fiom-Cgil e Michele Valentini, segretario generale Fiom-Cgil di Venezia, chiedono l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro.
“Si continua a morire nei luoghi di lavoro, ogni giorno aumenta drammaticamente il contributo di sangue che le lavoratrici e i lavoratori danno a beneficio del profitto e della produttività. È inaccettabile e una vergogna nazionale quanto sta succedendo. Bisogna fermare con tutti i mezzi possibili questa mattanza, a cominciare dall’abrogazione dell’obbligo imposto agli studenti da una pessima legge che mette a rischio l’incolumità di ragazzi giovani che dovrebbero essere in un ambiente sicuro quando studiano, presenti in azienda per imparare, non a produrre, formati sulle norme di sicurezza e sempre seguiti da un tutor”.