Il Premier uscente Mario Draghi ha tenuto, oggi, quella che è stata probabilmente la sua ultima conferenza stampa da Presidente del Consiglio. Tanti i temi toccati: dal futuro governo, alle sorti della guerra in Ucraina passando per la questione energetica che tanto tiene banco. Tra le altre cose, Draghi ha anche espresso la sua non disponibilità ad un possibile secondo mandato. L’ex numero uno della Banca Centrale Europea ha risposto un secco no alla domanda che gli è stata sottoposta.

La dichiarazione del Premier è particolarmente importante alla luce del posizionamento, assunto nell’essere di questa campagna elettorale, di quei leader che vedevano in lui il volto a cui associare il futuro governo del paese. Il riferimento immediato è al terzo polo: Renzi e Calenda hanno – e stanno – caldeggiando qualcosa in più della semplice agenda Draghi. Quello che è stato consegnato agli elettori è una vera e propria promessa: con noi, Draghi torna Premier.

Diventa quindi evidente come la posizione di Draghi, perentoria circa il no ad un secondo mandato, diventa importante quando ci stiamo avvicinando sempre di più al 25 settembre.

Draghi esclude un secondo mandato: le reazioni

Non si sono fatte attendere le reazioni dei vari esponenti politici, principalmente mosse per pungolare il terzo polo. Così Giuseppe Conte: “Adesso precipiteranno nello sconforto tutti coloro i quali hanno come unico programma l’agenda Draghi. L’interessato – ha detto Conte come riporta l’AGI – ha già confermato che non è disponibile, per cui il discorso è chiuso”.

Gli fa eco Lupi di Noi Moderati: “Finalmente finiranno di tirarlo per la giacca a fini elettorali. Con le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi speriamo, infatti, finisca la strumentalizzazione della sua figura portata avanti in questa campagna elettorale da Renzi e Calenda”.

Fonti interne al PD: “Con il no di Draghi – in una nota riportata dall’AGI – a qualsiasi proposta di Draghi Bis, ora è ancora più chiaro: la proposta di Calenda e Renzi non esiste. Se non nel loro suggestivo mondo immaginario”.

Cosa dice il terzo polo

L’indisponibilità di Draghi ad un secondo mandato viene commentata anche da Azione. Così, fonti interne al partito, scrivono in una nota: “La nostra proposta rimane la stessa: governo di unità nazionale con Agenda Draghi e possibilmente con Draghi stesso, che altro non poteva dire come è ovvio”. Non cambia dunque la linea di Azione e del terzo polo: si va avanti con l’agenda Draghi e con la speranza che il Premier, messo dinanzi alla possibilità, possa tornare sui suoi passi. Il caso di Mattarella, nell’ambito della elezione del Presidente della Repubblica, è il precedente storico da cui attingere qualche barlume di speranza.