Il premier Mario Draghi ha parlato alla stampa nella conferenza stampa successiva all’approvazione del Cdm del Dl Aiuti Ter. Un dibattito dal sapore di addio in cui il presidente del Consiglio ha rivendicato quanto fatto dall’Esecutivo dimissionario in materia di risorse pubbliche al servizio del Paese.

Più sfumato il passaggio su altri punti dell’attualità, tra cui la questione politica dei fondi russi ai partiti (confermata la telefonata con Blinken) o il dossier europeo sull’Ungheria (“Italia è una democrazia forte”). Categorico invece sul suo futuro: nessun margine per il secondo mandato, con buona pace di Carlo Calenda e del Terzo Polo.

Draghi rivolge in apertura un pensiero alle Marche

Mario Draghi si presenta alla stampa presiedendo la conferenza stampa di spiegazione sulle misure contenute nel Dl Aiuti Ter fresco di approvazione del Cdm. Di fianco a lui il ministro dell’Economia Daniele Franco e il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani:

Non abbiamo previsto uno scostamento di bilancio nel varare il Dl Aiuti Ter. L’andamento dell’economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza aggravare ulteriormente i conti pubblici. Con i nuovi sostegni arriviamo a 66 miliardi di euro complessivamente messi sul piatto: parliamo del 3,5% del Pil e di una cifra che solo la Germania è riuscita a pareggiare in Europa

Mario Draghi, presidente del Consiglio

Il discorso del premier uscente era stato aperto con il cordoglio alle vittime dell’alluvione nelle Marche:

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza e stanziato 5 milioni per i primi aiuti. Esprimo a nome del Governo il più profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche e la vicinanza ai familiari e a tutti i feriti. Ho parlato con il governatore Acquaroli, faremo tutto ciò che è necessario

Ringrazio la protezione civile, le autorità locali, i sindaci delle zone colpite che sono i protagonisti in prima persona della presenza dello Stato e tutti i soccorritori. Il cambiamento climatico è una sfida che va combattuta quotidianamente

Mario Draghi, presidente del Consiglio