La Sirenetta nel nuovo film Disney sarà Halle Bailey, una giovane attrice nera, e non la canonica sirena con la pelle bianca, i capelli rossi e gli occhi azzurri.

Proprio questa decisione ha fatto infervorare i fan della Disney, i quali hanno tempestato i social di commenti negativi e di razzismo nei confronti dell’attrice.

La Sirenetta Halle Bailey: ecco le polemiche che gli sono state rivolte sui social

Già da prima dell’uscita del teaser erano già in molti a polemizzare sulla scelta del regista Rob Marshall di chiamare l’attrice nera Halle Bailey per interpretare il personaggio della principessa Disney La Sirenetta.

Secondo questi ultimi, infatti, la sirenetta sarebbe dovuta essere obbligatoriamente bianca, con i capelli rossi e con gli occhi azzurri, e che, in questo modo, non si rispetti la vera favola della Disney.

Alcuni hanno attaccato l’attrice per quanto riguarda il colore della pelle, mentre altri lo hanno fatto in maniera più velata, pensando di celare in questo modo il loro razzismo, andando a toccare la tematica della quale si abusa moltissimo in questo periodo, ovvero il politically correct.

Ecco, perciò, un paio di commenti che sono stati pubblicati da alcuni utenti sui social network:

I canoni dei personaggi vanno rispettati“.

Se si vuole riprodurre un live action identico al film (e lo si capisce dal trailer che canta la stessa identica canzone del cartone) si devono rispettare i canoni fisici dei personaggi“.

La scrittrice e attivista italo-ghanese Djarah Kan risponde agli haters dell’attrice

Dopo i tanti commenti negativi che ha ricevuto Halle Bailey, è arrivata in sua difesa la scrittrice ed attività italo-ghanese Djarah Kan.

Quest’ultima, infatti, ha pubblicato un lungo post all’interno del suo profilo Instagram nel quale spiega le motivazioni per cui non possono essere accettati i commenti razzisti che sono stati proposti sui social network da alcuni individui:

“La multinazionale della nostalgia più famosa al mondo meglio conosciuta come la Disney ha rilasciato il primo trailer ufficiale de La Sirenetta.

Tuttavia, i sommelier dell’accuratezza dei live action Disney e i Fasci in difesa della memoria dell’infanzia degli anni novanta non riescono proprio a mandare giù l’idea che la loro tanto amata sirenetta bianca, nel 2022 sarà interpretata da un’attrice NERA.

Non voglio nemmeno ritornare sulla polemica di quanti, nel tentativo di nascondere il loro sincero e genuino fastidio razzista, si arrampichino sugli specchi improvvisandosi esperti del folklore Danese, o mitologia greca perché le sirene nel folklore africano, esistono.

Quello che mi piacerebbe condividere con voi è il tema del ruolo degli attori neri, che puntualmente vengono spogliati della loro professionalità a tal punto da fare apparire i ruoli che interpretano come un favore facente parte di un’agenda politica.

È un fenomeno molto interessante, ma anche parecchio brutale che sugli attori neri ha l’effetto di caricarli del peso della ‘sindrome dell’impostore’.

Ma sul fantasy e la presenza dei neri in ruoli immaginari o folkloristici si consuma una battaglia culturale per la supremazia della fantasia bianca che vuole restare bianca e libera di essere ariana e felice, in un mondo che cambia e che sta mettendo in dubbio il ruolo della bianchezza come unità di misura di tutto ciò che sembra normale e non ‘forzato’.

È da queste cose che si capisce quanto il nostro sguardo sia stato plasmato dalla bianchezza. C’è sempre stato un ordine. I bianchi per primi. Poi tutti gli altri da contorno.

Ma nessuno dei detrattori della Sirenetta nera ad oggi, avrebbe il coraggio di ammettere che è questo disordine nell’immaginazione bianca, a spaventarli per davvero. E non la poca fedeltà ad un racconto di pura fantasia.

Ed è proprio da questo punto che prende forma sto fastidio mostruoso nel vedere gli attori neri fuori dai ruoli tradizionali che i bianchi hanno sempre confezionato per loro come i criminali, i sottoproletari, gli schiavi o i simpatici buffoni sboccati.

Decolonizzare la fantasia farà incazxare un sacco di gente. Perché la fantasia è Potere. E lo sanno”.