Come non si poteva mai prevedere. Ma il vento soffia, e anche forte. E parte dal Nord e, molto probabilmente, scenderà verso il sud dell’Europa fino al nostro Belpaese. In Svezia la destra e l’estrema destra trionfano. E c’è subito una diretta conseguenza: la premier svedese Magdalena Andersson leader dei socialdemocratici, si è dimessa da primo ministro. L’annuncio è arrivato in diretta tv in un discorso in cui la premier ha riconosciuto la vittoria della coalizione di destra, sostenuta dall’ultradestra dei Democratici Svedesi di Jimmie Akesson, alle elezioni di domenica.

Il conteggio dei risultati non si è in realtà ultimato, ma Andersson, la prima donna nella storia a guidare l’esecutivo in Svezia, ha ammesso la sconfitta, così aprendo la strada al tentativo del centrodestra di formare un nuovo governo. L’alleanza formata dai Moderati, dai Democratici svedesi, dai Cristiano-democratici e dai Liberali ha conquistato 176 seggi, contro i 173 della coalizione di centrosinistra.

Svezia elezioni. La prima volta

Si tratta di un risultato storico perché segna l’ingresso in maggioranza e al governo dei Democratici, formazione che a dispetto del nome ha origini postfasciste e posizioni dure sull’immigrazione.

Per la prima volta i Democratici, che a Strasburgo sono nello stesso gruppo di Fratelli d’Italia e con loro hanno un’alleanza che va avanti da qualche anno, hanno anche superato i Moderati di Ulf Kristersson, la formazione principale del centrodestra, e si sono piazzati secondi con il 20,6 per cento dei voti. Sarà probabilmente Kristersson a guidare il nuovo esecutivo, ma può festeggiare anche Jimmie Akesson, il 45enne ex web designer alla guida dei Democratici, vero king-maker di queste elezioni.