Per chi desidera andare a conoscere una Liguria insolita, fuori dalle rotte turistiche più gettonate, i giardini botanici Hanbury di Ventimiglia possono riservare una piacevolissima scoperta. Questi straordinari giardini si trovano a La Mortola e circondano l’omonima villa, acquistata nel secolo scorso da Thomas Hanbury.
Un po’ di storia
Partiamo con il dire che, fra la fine del 700 fino a tutto il 900, la passione degli inglesi per il giardinaggio trovò ampio sfogo nei giardini che la nobiltà britannica realizzò in Italia e sulla Riviera Francese.
Il clima mediterraneo, infatti, solitamente mite, consentiva di coltivare all’aperto piante che in Inghilterra avrebbero potuto crescere solo in serra e di offrire alla cultura del giardinaggio inglese nuove prospettive di sviluppo. Non solo giardinaggio, comunque, perché gli inglesi scoprirono anche che il clima era adatto anche i problemi respiratori e arrivarono numerosi, tant’è che Edmondo De Amicis descrisse Bordighera come “Il Paradiso degli Inglesi”.
I Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia risalgono al 1867, quando Thomas Hanbury acquistò l’antico Palazzo Orengo ed i terreni di proprietà per trasformarlo in un giardino di acclimatazione di piante esotiche. Il fratello Daniel, farmacista e botanico, ebbe una parte non indifferente nell’ideazione e nella realizzazione del progetto. Circa la metà del territorio venne destinata alla coltivazione di piante esotiche provenienti dai paesi più diversi, riunite in base a criteri sistematici, fitogeografici, ecologici, estetico-paesaggistici.
Fin dal 1867 Thomas Hanbury stabili contatti con giardini sia della vicina riviera francese sia di altre aree di Europa. Negli anni successivi lo sviluppo dei Giardini ebbe grande impulso grazie anche ai rapporti di collaborazione con studiosi di tutto il mondo.
Già alla morte di Thomas Hanbury, nel 1907, i Giardini erano conosciuti in tutto il mondo per la loro ricchezza di piante tropicali e subtropicali e per l’importanza scientifica delle collezioni. Il figlio di Thomas, Cecil, lasciò il giardino in mano alla moglie, Lady Dorothy, la quale diede impulso all’aspetto paesaggistico del giardino, realizzando scorci panoramici, viali, vialetti, fontane.
Durante la seconda guerra mondiale i Giardini subirono gravissimi danni e nel 1960 Lady Dorothy li vendette allo Stato Italiano. Dal 1987 sono affidati in gestione all’Università degli Studi di Genova e dal 2000 sono un’area protetta regionale.
I Giardini botanici Hanbury di Ventimiglia
I Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia si estendono su una superficie di circa 18 ettari, in parte coltivata a giardino con piante subtropicali e provenienti dalle diverse zone a clima mediterraneo (Bacino mediterraneo, California, Cile, Sud Africa, Australia), mentre la restante parte è occupata da vegetazione mediterranea spontanea, arborea ed arbustiva.
Visitarli è un’esperienza estremamente piacevole: le piante sono coltivate seguendo i cicli vitali e riproduttivi, quindi in ogni stagione è possibile vedere sia piante in piena fioritura, sia piante a riposo. Il giro è reso anche irresistibile dagli elementi architettonici disseminati all’interno della proprietà tra cui statue, fontane scale ed archetti.