Nasce a Roma “In Place”, una piattaforma informatica che renderà efficace la teleriabilitazione per persone con disturbi del neurosviluppo in età evolutiva, come disabilità intellettive o deficit dell’apprendimento. L’App accompagnerà il paziente nella terapia con un costante consulto e monitoraggio con il medico di riferimento.
Nella giornata di Martedì 13 Settembre è stata presentata a Roma “In Place”, la prima piattaforma di teleriabilitazione per persone con disturbi del neurosviluppo in età evolutiva, come ad esempio disabilità intellettive, problemi di comunicazione o movimento, spettro autistico o deficit dell’apprendimento.
Si stima che in Italia siano circa 320mila i bambini e gli adolescenti affetti da deficit del funzionamento personale, sociale e scolastico, che necessitano di una terapia riabilitativa. Il soggetto è di norma seguito da diverse figure professionali quali pediatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti e terapisti della neuropsicomotricità infantile all’interno dei centri di riabilitazione.
Queste terapie necessitano di sistematicità e continuità per poter manifestare i risultati attesi: ciò comporta un elevato carico sanitario economico e sociale, soprattutto per le famiglie, laddove i genitori si trovano a dover accompagnare i propri figli nei centri più volte nell’arco di una settimana.
L’emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19 ha imposto la modifica di questa routine affinché le limitazioni degli spostamenti personali non inficiassero i progressi raggiunti con i pazienti. Nel periodo del lockdown la piattaforma ha offerto la possibilità di effettuare videoconferenze tra pazienti e terapisti in tempo reale, fornendo un’interfaccia pensata per l’età evolutiva.
Antonio Abbruzzese, Ceo & co-founder di “In Place Smart Care” ha infatti spiegato:
“In Place si è posta l’obiettivo di rendere fruibile la teleriabilitazione in modo clinicamente efficace al maggior numero di bambini, permettendo ai terapisti di operare a distanza, senza interrompere il percorso di riabilitazione, garantendo la prosecuzione degli obiettivi terapeutici in totale sicurezza”.
Stefano Vicari, responsabile della Uoc di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha sottolineato che sebbene questa modalità sia nata in un periodo di emergenza, al tempo stesso la riabilitazione a distanza ha evidenziato notevoli benefici, tali da spingere all’utilizzo congiunto alla terapia in presenza. Vicari ha inoltre sottolineato quale elemento di pregio di “In Place” il fatto che sia stato ideato da clinici, oltre che da informatici e come questo avvantaggi notevolmente chi deve lavorare direttamente con i pazienti. Ciò permette una sensibile flessibilità, adattabilità e modificabilità.
“In Place”, oltre a benefici dal punto di vista medico, offre anche vantaggi sul piano operativo ed organizzativo, grazie ad un’ottimizzazione dei tempi e delle risorse.
Teleriabilitazione “In Place”: la partership con “One Health Vision”
“In Place” ha stretto una collaborazione con la società “One Health Vision”, una start-up innovativa costituita da ingegneri biomedici ed informatici, che si occupa di sviluppare supporti online con la possibilità di proseguire il percorso riabilitativo da casa. L’accordo siglato prevede che “In Place” possa adottare sulla propria piattaforma le App di “One Health Vision”, che a questo punto diventano patrimonio comune delle due società che si sono impegnate a collaborare.
Ogni App è in grado di generare report settimanali che vengono automaticamente inviati alla mail del professionista che ha in cura il paziente, per verificare quanto impegno ci sia stato evidenziando gli eventuali miglioramenti. In questo modo il terapista ha la possibilità di seguire, con dati alla mano, anche a distanza, l’evoluzione clinica del paziente.
L’elemento importante della teleriabilitazione è dotare il paziente di strumenti terapeutici digitali che possano effettivamente incidere sul problema clinico specifico e al tempo stesso provocare un miglioramento della funzione lesa o comunque compromessa.
Possibile sviluppo come supporto didattico
Questo strumento potrebbe essere molto efficace per l’inclusione scolastica. Infatti, gli alunni a cui viene diagnosticata una condizione di disabilità devono essere monitorati per Legge da un GLO (Gruppo di lavoro operativo) con due incontri l’anno tra il riabilitatore, la famiglia e gli insegnanti.
Rilevando come l’impiego di supporti informatici abbia notevolmente migliorato e ottimizzato la modalità degli incontri, Daniela Guitarrini, psicologa psicoterapeuta presso l’Istituto di neuropsichiatria infantile ReTe di Roma, auspica in un’estensione dell’utilizzo di piattaforme come “In Place” da parte degli istituti scolastici per una maggior completezza del percorso riabilitativo.