2022 sempre più ferreo contro le big tech company a tutela dei consumatori e della loro privacy: l’ultima a cadere nella trappola dell’Antitrust Ue è stata Google, chiamata a pagare una multa di 4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante. Lo conferma il Tribunale Ue dopo la sentenza della Commissione qualche settimana addietro.
Ue che persegue la linea della tolleranza zero, Google prima vittima
Altro che noccioline, Google condannata dall’Ue a pagare oltre 4 miliardi di euro di multa per abuso di posizione dominante. Una stangata che riguarda le imposizioni restrittive (e illegali) maturate da Big G contro i produttori di dispositivi smartphone Android e alcuni operatori telefonici.
La questione è nota nell’ambiente tecnologico e riguarda anche la rivale Apple: il posizionamento del motore di ricerca. Si tratta di una vicenda nata nel 2011 e proseguita con un cambio di passo nel 2018, con la prima sanzione della Commissione Ue. A Google viene contestata la posizione dominante nel comparto dei motori di ricerca all’interno degli smartphone, mercato che si è progressivamente espanso con l’innovazione tecnologica legata ai servizi.
La principale ripercussione di un simile atteggiamento è abbastanza intuitiva: maggiori introiti derivanti dal posizionamento Seo delle ricerche. Non un reato per chi investe ma un abuso per chi lo impone. Oltre al motore di ricerca Google nel mirino finisce anche Chrome, il browser proprietario dell’azienda di Mountain View, e il Play Store da cui si scaricano le applicazioni. In breve, o questi software sono preinstallati oppure non sarà concessa la licenza operativa del Play Store nei successivi dispositivi che l’azienda metterà in commercio. Chiedere a Huawei per informazioni.
Respinto il ricorso di Big G, è l’inizio di una nuova era
Naturalmente Google ha presentato ricorso che però è stato rigettato dal Tribunale Ue, il quale ha decurtato l’ammenda del 5%. Poco cambia all’atto pratico, si tratta della multa più salata comminata in Europa dall’Antitrust.
Per il colosso ora non resta che pagare e commentare l’amara sentenza:
Siamo delusi dal fatto che la Corte non abbia annullato la decisione. Android ha creato più scelta per tutti e continua a sostenere migliaia di aziende di successo in Europa e nel mondo».
Nota di Google
Come se non bastasse, l’azienda deve fronteggiare una causa ancora più gigantesca in Uk dove rischia un salasso di 25 miliardi di sterline