Gli azionisti di Twitter hanno accettato l’offerta di acquisto della società da parte di Elon Musk, nonostante il suo tentativo di divincolarsi dal pre-accordo. Il processo partirà il 17 Ottobre e la deposizione dell’ex capo della sicurezza di Twitter, Zatko, potrebbero avere un ruolo chiave.
Nel corso di un’assemblea straordinaria svoltasi Martedì 13 Settembre, gli azionisti di Twitter hanno votato e approvato a maggioranza assoluta l’offerta di acquisto della società da 44 miliardi di dollari presentata da Elon Musk lo scorso Aprile. Si tratta di un passaggio formale necessario nella controversia per i diritti di acquisizione tra la società e il CEO di Tesla Motors.
Musk aveva offerto 54,20 dollari per azione per la società ad Aprile, prima di un significativo calo del mercato spinto dall’inflazione record e dal caos geopolitico in corso che ha gettato le economie di tutto il mondo in tilt.
Questo voto arriva in un momento delicato della compravendita in quanto lo stesso Elon Musk a Luglio aveva dichiarato di voler annullare l’accordo per inadeguatezze sulla gestione attuale del piattaforma di notizie e blog.
Elon Musk ha sostenuto che Twitter non rappresenti correttamente la propria base di utenti e il numero di bot e account di spam. La società ha rigettato le accuse, affermando di tenere costantemente al di sotto del 5% la percentuale degli utenti attivi giornalieri monetizzabili che sono spam o falsi e ha deciso di citare in giudizio il patron di Tesla in un tribunale del Delaware con l’accusa di violazione dell’accordo. Il processo avrà inizio il 17 Ottobre e avrà una durata di cinque giorni.
Nel frattempo, Musk sta sfruttando ogni possibile scappatoia per chiudere l’accordo, incluso utilizzare le accuse emergenti da Peiter Zatko nella sua controquerela contro la società.
Il voto degli azionisti è arrivato infatti lo stesso giorno in cui l’ex leader della sicurezza di Twitter Peiter Zatko ha testimoniato davanti al Congresso in merito al suo rapporto di informatore che documentava falle nel sistema di protezione dei dati e privacy a cui ha assistito come dirigente dell’azienda.
Elon Musk azionisti Twitter: le rivelazioni di Peiter Zatko
L’ex Capo della Sicurezza di Twitter, Peiter Zatko, ha dichiarato di aver scoperto quella che definisce “una bomba ad orologeria di vulnerabilità di sicurezza”.
“La gestione non sicura dei dati dei suoi utenti da parte di Twitter e la sua incapacità o riluttanza a rappresentare in modo veritiero i problemi al suo consiglio di amministrazione e alle autorità di regolamentazione hanno creato un rischio reale per decine di milioni di americani, il processo democratico americano e la sicurezza nazionale americana. Non sanno quali dati hanno, dove sono, da dove provengono. Quindi, ovviamente, non possono proteggerli”, ha affermato Zatko nel corso dell’audizione.
Zatko ha descritto poi Twitter come una “compagnia gestita dai rischi e dalle crisi, invece di essere una compagnia che gestiva rischi e crisi”. Secondo l’ex dirigente, il consiglio di amministrazioni di Twitter non ha mostrato la volontà di risolvere i problemi e avrebbe ignorato gli avvertimenti arrivati da lui e da altri dipendenti.
Ed è proprio perché le segnalazioni sono rimaste inascoltate dai piani alti di Twitter che Zatko ha deciso di rivelare tutto alle agenzie governative e alle autorità di regolamentazione. Da parte sua Twitter ha dichiarato che le accuse di Zatko “sono piene di incongruenze e imprecisioni”.
I legali di Elon Musk utilizzeranno questa deposizione a favore del proprio assistito nel tentativo di svincolarsi dal pre-accordo siglato con Twitter.
L’ultima parola spetta ora al tribunale del Delaware, inizialmente la vittoria per Twitter davanti alla giustizia sembrava scontata ma ora la sua posizione, si è indebolita e con il passare delle settimane un colpo forte è arrivato proprio dalle accuse di Zatko che avvalorano le insinuazioni di Musk circa gli account falsi e spam.
Il fatto che Twitter abbia poi pagato al suo ex responsabile per la sicurezza un’indennità di fine rapporto da 7 milioni di dollari alla talpa in seguito al suo licenziamento complica ulteriormente la partita, aprendo la porta a Musk per rivendicare quella che ritiene un’ennesima violazione dell’accordo di acquisto che vieta pagamenti “al di fuori delle pratiche del passato”.