Nella giornata di oggi parte ufficialmente il primo salone nazionale dell’olio extravergine Made in Italy. L’olio italiano è stato da sempre il più apprezzato a livello globale con la pluralità di tipi e sapori sparsi su tutto il territorio nazionale. Con l’avvio della raccolta delle olive si decide di raccontare un patrimonio di biodiversità, tradizione, legame con il territorio e posti di lavoro, trainato dal successo della Dieta Mediterranea. I cambiamenti climatici e l’aumento dei costi di produzione mette in serio pericolo questa annata 2022. L’appuntamento con la rassegna degli olii d’Italia è per l’appunto oggi mercoledì 14 settembre presso la sede di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi.

Arrivano i dati sull’export dell’olio italiano

Notizie confortanti dalla stessa Coldiretti sulla produzione e di conseguenza l’export di olio italiano. Aumentano, infatti, del +23% le esportazioni di olio d’oliva Made in Italy nel mondo nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulle produzioni nazionali e le tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina. È quanto emerge dal report di Coldiretti “I sentieri dell’olio” sul patrimonio nazionale e i consumi in Italia e nel mondo diffuso in occasione dell’evento di oggi. Il 62% del valore delle vendite italiane all’estero spiega Coldiretti viene realizzato negli Stati Uniti, principale area di export, seguita da Germania, Francia, Giappone e Canada.

I report dal mercato estero

Nei primi sei mesi del 2022 il mercato USA è cresciuto del 20% in valore e quello canadese del +40%, mentre in Europa sono i tedeschi i maggiori appassionati di olio italiano con un +22% degli acquisti anche se una crescita maggiore si registra in Francia con +29%. In estremo oriente, il Giappone segna un +27% con un valore di 52 milioni di euro nel primo semestre di quest’anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Un successo alimentato da un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo. Un settore che cresce anche con il bio che negli ultimi 10 anni ha visto più che raddoppiare (+110%) le superfici coltivate con una forte propensione all’acquisto dello stesso in tutte le regioni d’Italia ma con uno slancio particolare del Nord Est dal Trentino Alto Adige al Veneto, dal Friuli Venezia Giulia all’Emilia Romagna.

I report che arrivano dal nostro paese sull’olio italiano

L’Italia, in aggiunta, è fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti e rappresenta il 15% dei consumi mondiali secondi elaborazioni Coldiretti e Unaprol sugli ultimi dati dell’International oil council. Gli italiani usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva che è anche l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell’ultimo anno. Ultimo dato importante per i piccoli produttori è la provenienza dell’olio. L’82% degli italiani cercano prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio e acquistano direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati agricoli.