L’economia Usa continua a boccheggiare: ad agosto l’inflazione si attesa a +8,3%, in leggero rialzo rispetto alle previsioni. Ora si attende la contromossa della Federal Reserve nel meeting del prossimo 21 settembre.
Usa, inflazione di agosto trainata dal record dei beni alimentari
Un lieve disavanzo percentuale che manda in allarme gli economisti americani. Il dato Usa sull’inflazione di agosto, pari a +8,3%, è peggiore delle previsioni dello 0,2% e segna un incremento anche su base mensile seppur minimo (+0,1%). Come già visto anche nell’Eurozona, sono soprattutto i beni alimentari a trainare la crescita dell’indice dei prezzi al consumo.
Crolla l’indice energetico, ora a +23,8% (ricordiamo in Europa punte del 70% e oltre), mentre i beni alimentari segnano +11,4%: è il rialzo più consistente dal 1979. I prezzi dell’elettricità e della benzina calano rispettivamente del 5% e del 10,6% rispetto a luglio. Al contempo crescono i beni alimentari (+0,8%) e gli alloggi (+0,7% e +6,2% su base annuale). Anche i servizi di assistenza medica hanno mostrato un forte rialzo, con un +0,8% sul mese e un +5,6% rispetto ad agosto 2021.
Federal Reserve chiamata all’azione
Naturalmente lo scenario peggiorativo contribuisce a far sprofondare in territorio negativo le Borse: Wall Street (Dow Jones) -1,7%, Nasdaq -2,87% e S&P 500 -2,09% solo per citarne alcune.
I trend e i pareri degli analisti suggeriscono che la Federal Reserve, la banca centrale americana, alzerà i tassi di interesse dello 0,75% nella riunione in calendario la prossima settimana (per la precisione il 21 settembre). I future sui Fed Funds (che indicano le possibilità che il mercato attribuisce a una mossa di politica monetaria), attribuiscono un 20% di possibilità di un rialzo dei tassi di 1 punto percentuale e un 80% di possibilità di un rialzo di 75 punti base, come accaduto in Europa con la Bce.