Come fa sapere Palazzo Chigi questa mattina nuovo contatto telefonico tra il premier Mario Draghi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il colloquio si è incentrato sugli ultimi positivi sviluppi della controffensiva ucraina e della situazione sul terreno, anche con riguardo alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia. 

Il Presidente Draghi ha confermato il continuo sostegno da parte del Governo italiano alle Autorità e alla popolazione ucraine in tutti gli ambiti.

Nota di Palazzo Chigi

Guerra in Ucraina, Zelensky prepara il dossier di garanzia per la sicurezza nazionale

Con la guerra in Ucraina che giunge a una nuova fase, contrassegnata dalla controffensiva di Kiev nell’oblast di Kharkiv, si segnala un nuovo colloquio telefonico tra Mario Draghi e Volodymyr Zelensky

Ho avuto una conversazione con il premier italiano Mario Draghi e l’ho informato degli sviluppi al fronte. Ho sottolineato l’importanza della cooperazione con l’Italia in materia di difesa e che dovremmo intensificarla per esempio lavorando congiuntamente sull’addestramento delle nostre truppe

Volodymyr Zelensky, presidente ucraino

A proposito di cooperazione internazionale l’ufficio del presidente Zelensky ha presentato il dossier sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina in caso di negoziati di pace. Passo fondamentale sarà la firma del Trattato di Kiev, i cui destinatari saranno Usa, UK, Canada, Polonia, Italia, Germania, Francia, Australia, Turchia, Paesi baltici, Europa settentrionale, centrale e orientale come garanti

Le misure preventive da attuare in caso di nuovo attacco alla sovranità e all’integrità territoriale della nazione riguardano il comparto militare, finanziario, infrastrutturale, tecnica e informativa. A ciò si accompagneranno nuovi pacchetti di sanzioni alla Russia e dovrà essere siglato un accordo scritto sulla fornitura di armi all’Ucraina.

Presente l’addestramento dei soldati ed esercitazioni militari congiunte sotto la tutela di Ue e Nato, oltre ad accordi per la difesa del Mar Nero con Turchia, Romania e Bulgaria. Sul versante diplomatico confermato inoltre l’iter di adesione alla Nato, e la dichiarazione di non neutralità in caso di approvazione del Trattato.