Oggi 13 Settembre è la giornata mondiale per la lotta alla Sepsi. Istituzioni e pazienti sono tutti uniti con l’obiettivo di sensibilizzare le persone aumentando la consapevolezza e la conoscenza che, insieme, possono rappresentare contributi determinanti nella lotta alla malattia che conta migliaia di decessi.
Ogni anno, in tutto il mondo, il 13 Settembre viene ricordata la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi il World Sepsis Day un’iniziativa globale volta ad accrescere la consapevolezza pubblica in merito a una delle principali cause di morte e disabilità per milioni di persone ogni anno.
L’infezione è causata da una risposta sregolata ad un’infezione da parte del sistema immunitario, tale risposta, invece di reagire contro i microorganismi invasori, attacca l’organismo stesso, danneggiando anche organi e tessuti che non sono sede dell’infezione primaria. La Sepsi uccide quattro volte più del tumore del colon, cinque volte più dell’ictus e dieci volte più dell’infarto cardiaco. La sua mortalità può raggiungere il 70%, e la sua incidenza è in continuo aumento. Se non letale può lasciare danni, postumi fisici e psicologici a lungo termine, che necessitano di trattamenti cronici. Si stima che circa 50 milioni di persone ogni anno sviluppano la sepsi e di queste vi sono almeno 11 milioni di decessi.
“La sepsi è una condizione clinica più frequente di quanto non si pensi, di complessa gestione e tempo-dipendente e rappresenta quindi un’emergenza. La sua incidenza è a tutt’oggi in continuo aumento, ha affermato Antonio Giarratano, Presidente di SIAARTI, Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva. Occorre dunque implementare le conoscenze sulla gestione del paziente partendo proprio dal territorio e dai reparti ospedalieri, formando sia la popolazione sia gli operatori sanitari, prevedendo un aggiornamento specifico sulle nuove tecnologie oltre che sulle best practices. Tale sforzo richiede che la politica, i cittadini e le stesse aziende private supportino con le proprie competenze e per le proprie possibilità tale percorso”.
Giornata Mondiale per la lotta alla Sepsi: la prevenzione
Comunicare, Informare, Formare. Sono le tre parole chiave che sono emerse nel corso dei lavori della Tavola Rotonda Istituzionale, sponsorizzata da Becton Dickinson, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle Società Scientifiche e delle Istituzioni con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una corretta informazione, aumentando la consapevolezza e la conoscenza che, insieme, possono rappresentare contributi determinanti nella lotta alla sepsi, la causa di morte più prevenibile a livello globale.
Con l’obiettivo di dare un ulteriore impulso nel Nostro Paese alla lotta per la prevenzione e il contrasto della sepsi, è stata avviata una nuova campagna divulgativa che ha visto la collaborazione di Società Scientifiche e Istituzioni nella realizzazione del Policy Brief “La Sepsi: quando le infezioni generano un impatto anche sulla medicina sociale” con l’obiettivo di offrire un’istantanea sull’infezione e su quanta strada c’è ancora da percorrere per garantire al cittadino la sicurezza di trovare una risposta concreta ed efficace da parte della sanità.
Stefania Stefani, Presidente di SIM, Società Italiana di Microbiologia sostiene che:
“Gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione oggi offrono la possibilità di identificare il microrganismo nel più breve tempo possibile e dunque fornire una risposta rapida. Il PNRR giocherà un ruolo fondamentale per implementare la formazione specifica del personale e per la creazione di una vera e propria cultura della sepsi a livello territoriale che coinvolga tutti, a partire dalla popolazione tutta”.
Secondo la Senatrice Maria Rizzotti del Gruppo Forza Italia, membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato “sulle Istituzioni, grava l’onere di raccordare le preziose indicazioni impartite dalle Società Scientifiche e fare in modo che i protocolli vengano implementati e aggiornati, così da garantire un continuo aggiornamento delle procedure e della presa in carico dei pazienti. Controllo, formazione e informazione sono le parole cardini”.
Sensibilizzazione sul problema della sepsi
Per la rapidità di risposta alla sepsi, centrale è anche il ruolo dei laboratori e della microbiologia. Nei pazienti settici, la diagnosi veloce e accurata ha un impatto critico sulla prognosi, poiché l’avvio tempestivo di una terapia antibiotica mirata (entro le 24-48 ore) aumenta significativamente le possibilità di sopravvivenza, oltre a prevenire l’uso indiscriminato di farmaci antinfettivi, riducendo i costi economici e il rischio di sviluppo di resistenze.
Proprio sulla rapidità di risposta alla sepsi, per Pierangelo Clerici, Presidente di AMCLI, Associazione Microbiologi Clinici Italiani “la microbiologia riveste un ruolo fondamentale in tutto il processo di gestione, in particolare per quanto riguarda lo screening dei pazienti, la diagnosi e la terapia antibiotica. Oggi, tra le difficoltà che stiamo riscontrando, c’è quella legata alla carenza del personale e ciò determina un problema strutturale che non ci permette di fornire il servizio al meglio”.
Tema, quello della carenza del personale sanitario, su cui concorda anche la Senatrice Elisa Pirro del Gruppo del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, “in questi anni, l’impegno assunto dalla politica è stato quello di cercare di superare alcuni ”limiti“ strutturali della sanità. Si pensi, ad esempio, al tetto delle assunzioni sanitarie. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma fondamentale la voce delle Società Scientifiche per un supporto concreto al lavoro del decisore politico”.
La corretta diagnosi della sepsi rappresenta una vera urgenza-emergenza nei laboratori, ha dichiarato Daniela Pasero, Responsabile della Sezione “Infezione e Sepsi” del Board di SIAARTI. Una diagnostica rapida infatti, dipende anche da un’efficiente organizzazione del percorso terapeutico”.
Per ridurre e prevenire le morti causate da sepsi è di fondamentale importanza una definizione chiara e condivisa, che faciliti il confronto a livello nazionale e internazionale e una rapida individuazione e gestione da parte della popolazione.
“Occorre far comprendere alla popolazione perché è importante una corretta informazione delle sepsi. Molto stesso siamo proprio noi i primi attori di una diagnosi precoce”, è quanto affermato dal Professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Pier Luigi Spada.