Si terrà dal 30 settembre fino al 2 ottobre 2022 il Festival dell’ospitalità di Nicotera in provincia di Vibo Valentia che giunge al suo settimo anno e che, come ogni anno si svolge a cavallo dell’ultima settimana di settembre fino ai primi due giorni di ottobre. Molti i temi trattati nel corso degli anni che hanno trovato libero spazio nei numerosi laboratori e workshop svolti anche dai tanti ospiti che hanno partecipato alle varie edizioni. il Festival dell’ Ospitalità per l’edizione 2022 mette al centro il tema dell’ “Abitare connessi” argomento dibattuto attraverso percorsi dinamici, economici e socio-culturali che animeranno il borgo e la marina di Nicotera nei giorni del Festival. Abitare significa “Creare, consolidare e intensificare abiti e abitudini, modi di essere e di vivere”, secondo le parole di uno degli organizzatori della rassegna, Danilo Messineo, founder di Evermind Società Benefit che è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per ricordare l’appuntamento col Festival, insieme al gruppo di professionisti della comunicazione e del digitale che animano l’APS Progetti Ospitali. «La chiave del Festival dell’Ospitalità  rimane la prospettiva turistica e di sviluppo economico e sociale dei luoghi con al centro le persone. Un punto di partenza consapevole delle dinamiche del nostro tempo che innesca relazioni tra gli spazi liquidi del virtuale e la reale esigenza di abitare i luoghi come spazi funzionali alla vita lavorativa e sociale».

Argomenti chiave del Festival dell’ospitalità 2022

Come ogni anno durante il Festival dell’ospitalità ci si interroga su vari argomenti in voga nel nostro tempo e l'”abitare connessi” è un tema sul quale ci si pongono vari interrogativi: il punto focale della rassegna è quanto le trasformazioni tecnologiche riflettono i cambiamenti dell’abitare i luoghi e quanto queste influenzano le relazioni umane e la scelta del tornare e del restare nei luoghi di origine. Quanto del tradizionale concetto di turismo è ancora valido per la vita dei territori? E non è un caso se l’epicentro di questi e tanti altri interrogativi sia il cuore del Mediterraneo, il Sud dell’Italia e in particolar modo la Calabria che fa da secoli i conti con spopolamenti e contaminazioni.