A pochi giorni dall’80esimo compleanno della televenditrice, arriva il primo trailer ufficiale di “Wanna”, la docu-serie Netflix su Wanna Marchi e la sua storia giudiziaria. La serie, scritta da Alessandro Garramone insieme a Davide Bandiera, diretta da Nicola Prosatore e prodotta da Gabriele Immirzi per Fremantle Italia, è composta da quattro episodi, realizzati attraverso 32 testimonianze, circa 60 ore di interviste e immagini tratte da oltre 100 ore di materiali d’archivio per ricostruire gli eventi in modo accurato e raccontare, passo per passo, uno dei casi di truffa più noti in Italia.
“Wanna”, la serie tv su Wanna Marchi
Lo stile aggressivo con cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti miracolose. Per tutti gli anni ‘80 la sua immagine e i suoi prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo unico e vero braccio destro, la figlia Stefania. Le due passano dal successo alla clamorosa caduta di inizio anni ‘90, quando “l’impero Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di vita Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie a una complice insospettabile, la televisione.
La docu-serie, disponibile su Netflix dal prossimo 21 settembre, metterà in luce gli aspetti noti e meno noti della storia di Wanna Marchi, segnando il suo ritorno in tv dopo le vicende giudiziarie che l’hanno colpita e che ha finito di scontare pochi anni fa. Questo il primo trailer ufficiale:
Le vere vicende giudiziarie della televenditrice
Wanna Marchi, all’anagrafe Vanna, inizia a lavorare come televenditrice negli anni Settanta, commercializzando una serie di prodotti estetici all’interno della trasmissione “Gran Bazar”, la prima interamente dedicata alle vendite in tv. Ottiene fin da subito un successo clamoroso, grazie agli spot in cui urla, si agita, dichiarando “guerra al lardo” e quindi vendendo i suoi “miracolosi” prodotti dimagranti, essenzialmente a base di tarassaco e alghe. Presto crea quindi un proprio programma, il “Wanna Marchi Show“, con cui riesce a guadagnare milioni di lire al giorno. Un’ascesa che dura poco, perché nel 1990 viene accusata di bancarotta fraudolenta per il fallimento della sua società e condannata a un anno e un mese di reclusione.
Non rimane però ferma a lungo; insieme alla figlia Stefania inizia a vendere, oltre ai prodotti dietetici, anche quelli per scacciare il malocchio, con la complicità del brasiliano Mario Pacheco do Nascimento, che in tv diventa presto il “Maestro di vita”, una sorta di guru che promette numeri fortunati da giocare al lotto, formule magiche per attirare la fortuna, ma anche talismani da tenere sotto il cuscino e sacchetti contenenti prodotti misteriosi da portare sempre con sé. Il successo economico è consistente, fino alla caduta.
Nel 2001 una donna di nome Fosca Marcon, che anni prima aveva acquistato dalla Marchi dei prodotti dimagranti, viene contattata dalla nuova società della televenditrice, la Asciè, che la informa che il maestro do Nascimento ha sognato, proprio per lei, dei numeri fortunati da giocare. Per averli, Fosca Marcon dovrebbe pagare 300mila lire. La donna rifiuta l’offerta e contatta “Striscia la Notizia”, che organizza una sorta di trappola, dimostrando come tutto sia una truffa. Si apre così un vero e proprio caso mediatico, che porta Wanna Marchi, la figlia Stefania e altre cinque persone all’arresto, con una condanna a dieci anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata nel 2002.