Previsioni autunno inverno 2022: c’è la possibilità che faccia più caldo, ma è concreto il rischio di avere delle piogge torrenziali.

I cambiamenti climatici in questa seconda parte dell’estate ed, in particolare, durante il mese di agosto stanno portando delle problematiche legate al maltempo che, in alcuni casi, sono risultate molto gravi e pericolose, come ad esempio le varie trombe d’aria, i nubrifagi, gli allagamenti e anche il rischio legato all’uragano Danielle, in arrivo sull’Europa.

Riguardo la questione del clima e sulle previsioni autunno inverno 2022, ne hanno parlato il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), il dirigente di ricerca dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna Vincenzo Levizzani ed il direttore del Centro Meteorologico Regionale di Milano Linate con il grado di colonnello Mario Giuliacci.

Previsioni autunno inverno 2022: ecco cosa dice il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine

Secondo quanto viene stimato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, ovvero il massimo organismo internazionale che si occupa di previsioni del tempo di varia durata.

Si occupano prevalentemente di previsioni meteorologiche che arrivano fino a 15 giorni, ma anche di previsioni stagionali e fino a un anno.

Perciò, secondo quanto viene previsto dall’Ecmwf il prossimo autunno ed il prossimo inverno saranno caratterizzati dallo stesso trend che ci accompagna dall’inizio degli Anni ’90, il quale è caratterizzato ed influenzato dai cambiamenti climatici.

Questo trend prevede, nello specifico, un aumento delle temperature medie stagionali, il quale potrebbe attestarsi dalla fine del mese di novembre in poi a circa 1°C.

Previsioni autunno inverno 2022, Vincenzo Levizzani: “Le previsioni meteo hanno validità solamente per 72 ore, dopo sono solo ipotesi”

Secondo Vincenzo Levizzani risulta complicato stabilire con precisione quali saranno le previsioni autunno inverno 2022, ma comunque si sbilancia fornendo alcune ipotesi e confermando la tesi del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine.

Ecco le sue dichiarazioni riguardo al meteo relativo al medio-lungo periodo:

Le previsioni meteo, dal punto di vista strettamente scientifico, hanno validità solamente per le 72 ore successive, dopo di che si tratta di proiezioni con calcoli matematici che possono fornire solo una ipotesi dell’andamento climatico.

In questo senso le indicazioni che riguardano il riscaldamento globale del pianeta sono note e confermate, e quindi la media delle temperature in aumento potrà verificarsi anche il prossimo inverno”.

Poi sposta il discorso sull’estate che abbiamo passato e che ormai sta per finire:

“Tutti coloro che stanno dicendo che l’estate appena trascorsa sia stata la più calda di sempre, ignorano che nei secoli si sono già verificate situazioni analoghe e anche temperature più torride”.

Mario Giuliacci: “Sarà un autunno più caldo della media e ci sarà il rischio di perturbazioni più pericolose rispetto al passato”

Anche Mario Giuliacci ipotizza un trend simile da quello definito dai suoi colleghi. Ecco quali sono state le parole da parte del colonnello:

“I modelli mondiali di riferimento indicano che sarà un autunno più caldo della media, cosa che è già avvenuta negli ultimi anni, quindi siamo in sintonia con il trend del riscaldamento globale.

La presenza degli anticicloni nordafricani rischia di portare meno piogge. Ma c’è un aspetto che va sottolineato.

Questa estate le acque del Mediterraneo occidentale, a ovest della Sardegna e in prossimità delle Baleari, si sono fortemente surriscaldate. E di molto: stiamo parlando di un’anomalia di circa 4-7 gradi oltre le medie di riferimento.

Questo vuol dire che ogni perturbazione proveniente dall’Atlantico assorbirà così tanto calore che, marciando verso l’Italia, verranno a crearsi fenomeni di piogge torrenziali, che i terreni non riusciranno ad assorbire immediatamente.

Il rischio rispetto al passato sarà che le perturbazioni che arrivano siano potenzialmente molto più pericolose, perché se l’acqua caduta in tre giorni è tanta e il suolo non riesce ad assorbirla, a causa della siccità incombente, scorre e va subito a ingrossare i torrenti.

Il rischio è duplice: da una parte, un minor numero di piogge, ma quelle poche possono risultare nefaste. Sarà un autunno meno piovoso e più caldo, ma con eventi più intensi che possono creare qualche preoccupazione anche dal punto di vista idrogeologico”.