Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, intervistato a UnoMattina in occasione delle aperture scuole di questa mattina, ha dichiarato:
È la la scuola della ripartenza. Tutto il Paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese. Abbiamo perso molto ma dobbiamo ringraziare la dad perché ci ha permesso di tenere ancorati i nostri ragazzi. Non mancano gli insegnanti. Abbiamo mantenuto il numero di docenti che avevamo prima del Covid e lo manterremo ancora per molti anni. Abbiamo 801.000 insegnanti, di cui 650.000 sono a tempo indeterminato. Chi sono gli altri? Più di 90.000 sono di sostegno, poi abbiamo 25.000 insegnanti che stanno concludendo il loro concorso. Rimangono 45.000 insegnanti a tempo determinato che sostituiscono quelli vanno in aspettativa, in aspettativa, maternità. Noi all’apertura della scuola abbiamo tutti quelli di ruolo e tutti quelli a tempo determinato per le diverse funzioni.
Quindi:
Del Pnrr abbiamo 20 miliardi per la scuola. Abbiamo già dato 10 miliardi per l’edilizia. Abbiamo fatto con il ministro Colao un piano straordinario di scuola 4.0 che porta la banda ultralarga a 44 mila edifici in tutto il Paese. Abbiamo anche fatto tanti interventi contro la dispersione. Abbiamo fatto le riforme. Lascio a chi viene dopo di me un Pnrr avviato, un piano concordato con l’Ue che ci permette di completare la riforma, lascio una scuola tornata a essere presente e lascio il compito di lasciarla al centro di tutti gli interessi del Paese.
Calendario delle aperture scuole
Il nuovo anno scolastico partirà oggi in 7 territori: Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento; ha già preso l’avvio, il 5 settembre, nella sola Provincia di Bolzano e vedrà il 13 settembre tornare sui banchi bambini e ragazzi della Campania. Poi, a seguire, il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 inizieranno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In coda, il 19 settembre, Sicilia e Valle d’Aosta.
Annullate tutte le norme anti-covid
Quest’anno si torna tutti in classe senza distanziamento, senza personale aggiuntivo Covid, senza mascherine, senza Dad. Per l’aerazione delle classi è indicato aprire le finestre e cambiare l’aria con frequenza. Via libera anche alle gite. Ma se il quadro sanitario dovesse peggiorare le scuole devono essere “preparate e pronte” a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi tre anni.
Rincari anche nel settore scolastico
Complice il caro-energia, l’anno scolastico che parte domani sarà anche all’insegna dei rincari. Il Codacons ha stimato che per quaderni, diari, astucci, diari, e tutto il materiale legato alla scuola gli incrementi medi dei listini sono del +7% per i costi di produzione in capo alle imprese del settore determinati dal caro-energia e la crisi delle materie.
Anche per l’Unione nazionale dei consumatori i rincari sono del 7,3%. Il ministro Patrizio Bianchi, i sindacati e i partiti assicurano però che il caro energia non avrà comunque ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico, che dovrà essere in presenza e senza giornate in Dad per risparmiare sui termosifoni.