È un Mattia Binotto abbastanza rassegnato quello che commenta la gara di oggi che ha visto Max Verstappen vincere in rimonta il GP di Monza. Il Team Principal della Ferrari ha voluto subito chiarire la scelta strategica che ha visto Charles Leclerc provare la tattica delle due soste consegnando praticamente la vittoria al rivale olandese.
Nonostante la prima impressione sia stata quella di una scelta troppo azzardata da parte della Rossa, Mattia Binotto ha chiarito che la scelta è stata dovuta alla velocità di Verstappen che avrebbe ugualmente superato il monegasco:
La nostra strategia di base era a una sosta sola, passando dalle rosse alle gialle e fermandoci tra il 20° e il 25° giro. Nel primo stint abbiamo visto che Charles aveva un buon ritmo, però Max era più veloce perché stava degradando meno le gomme. Rimanere quindi su una strategia identica alla sua e a uno stop, per il degrado che avevamo Max ci avrebbe battuto, perché comunque si era già avvicinato a un secondo. Difficilmente avremmo potuto finire davanti a Max.
Poi la specifica sul momento del cambio di strategia:
Quando c’è stata la Virtual Safety Car abbiamo pensato di cambiare e passare a due pit-stop, per metterci su una strategia differente, tentare qualcosa di diverso che magari ci avrebbe portato a un beneficio, per qualunque situazione di gara. La scelta penso sia stata quella giusta, perché non l’avremmo battuto su una sosta. Se guardo alle macchine dietro, tra cui George Russell su sosta unica, le abbiamo battute e anche in modo deciso. La doppia sosta di Charles quindi ha funzionato bene, ma Max oggi era più veloce.
GP Monza, Binotto commenta la direzione gara sulla Safety Car
Gran Premio di Monza che ha diviso gli appassionati di Formula 1 perché terminato dietro alla Safety Car che ha guidato praticamente gli ultimi cinque giri impedendo l’attacco di Leclerc su Verstappen e di Sainz su Russell. Anche su questo tema, Binotto ha voluto dire la sua:
Non credo che vada rivisto il regolamento per come agiamo dietro la Safety Car, perché ne abbiamo parlato a lungo con tutti i team, la FIA e Formula 1 dopo Abu Dhabi. Siamo arrivati alla conclusione che, come sono oggi le regole, è il miglior compromesso, perché sempre un compromesso è. L’obiettivo primo condiviso con tutti è che bisogna cercare di fare in modo che tra l’incidente che innesca la Safety Car e la sua conclusione ci sia il tempo minore possibile, perché in fondo piloti e vetture si devono battere in pista senza Safety Car. Il tempo minimo in questo caso non c’è stato, perché da parte nostra con i regolamenti attuali si sarebbe potuta fare un’operazione decisamente migliore.