Matteo Renzi ne ha per tutti. Dall’alto della sua poltrona si mette lì, a pontificare e a dare giudizi su tutti i suoi colleghi e rivali poltiici. Comincia con l’avversaria numero uno, la presidente di Fratelli d’Italia. “Meloni non è fascista è sfascista: dove li trovano i 100 miliardi per le promesse che hanno fatto? Questa è la destra“.
Ma non è tutto. Il leader di Italia Viva ne ha anche per il numero dei Cinquestelle, an che se tra i due non c’è mai stata grande sintonia anzi più che altro vera antipatia, almeno così sembra. “Dall’altra parte c’è Conte che va in processione a Palermo come il santo patrono del reddito di cittadinanza“
Elezioni 2022. Ne ha per tutti
Non poteva esimersi, Matteo Renzi dal giudicare e attaccare anche Di Maio. per lui sembra essere l’attacco più duro: “Mentre di Maio archivia Tony Blair trovando casa nel Pd dopo averlo infangato con il partito di Bibbiano“. Ma non è solo il presidente di Impegno Civico, anche il leader di Sinistra Italiana: “Poi c’è Fratoianni che non ha votato la fiducia a Draghi una sola volta e si mette con Letta che si dice sostenitore dell’agenda Draghi. Ecco perché il terzo polo: non siamo cibo per algoritmi è e populismi“
Infine Renzi spiega la sua strategia e quella del suo collega di partito Carlo Calenda: “Vogliamo arrivare a essere decisivi : il premier lo faranno Meloni o Draghi e non ho dubbi che se c’è da ragionare del caro energia o della guerra o di regole della democrazia preferisco l’ultimo . Se insieme a Calenda riusciamo ad arrivare al 10 per cento facciamo la differenza“, così Matteo Renzi presentando a Lugano i candidati della circoscrizione estero della lista Azione