Max Verstappen rovina la festa Ferrari nel GP di Monza dopo una gara pazzesca e davanti al beniamino di casa Charles Leclerc. Gara segnata dall’ennesima strategia vincente di Red Bull che ha gestito meglio le soste e gli pneumatici ma anche dalla direzione gara che ha preso due scelte decisive nell’esito della gara.
Al terzo posto chiude il podio George Russell che si “salva” dall’attacco mancato di Carlos Sainz anch’egli splendido in rimonta ma fermato dalla Safety Car che ha guidato gli ultimi giri del gran premio impedendo un finale scoppiettante. A marcare la decisione della direzione gara sono stati anche i fischi dei tantissimi tifosi della Rossa che non hanno potuto godere fino alla fine di uno spettacolo che sembrava promettere davvero scintille.
GP di Monza, la cronaca della vittoria di Verstappen
Ricapitolando la gara, Max Verstappen era partito benissimo sin dal primo giro ritrovandosi dopo i primi giri già dietro la vettura di Leclerc. I due si tenevano a distanza con il monegasco che replicava i tempi da record dell’olandese, con entrambi che montavano la rossa.
A quel punto la prima svolta: con l’uscita della Virtual Safety Car, Charles veniva richiamato ai box ma al momento dell’uscita dalla pit lane la direzione gara richiamava la Safety consentendo a Verstappen di riprendere il massimo ritmo e guadagnando 6 secondi su Charles. Nonostante il grosso numero di giri, la Red Bull di Max teneva durissimo senza mostrare segni di usura e riuscendo a mantenere con facilità il margine di distacco sulla Ferrari.
La gara si indirizzava così verso la fine con Leclerc che al momento della sosta di Verstappen non riusciva a strappare, trovandosi subito nel mirino di Max. Da lì la decisione di rimettere la rossa, cedendo la leadership della gara al rivale olandese, nel tentativo di recuperare sul finale. Tentativo vano perché Max ne aveva molto di più ma negli ultimi 6 giri di gara, Ricciardo era costretto a fermarsi sul tracciato per un problema alla sua McLaren. A quel punto l’ultima “follia” della direzione gara: la Safety Car entrava in pista senza mai trovare il leader della gara, facendo così trascorrere un paio di giri quasi a normale regime e impedendo alla gru di spostare la vettura di Ricciardo.
Il tempo trascorreva inevitabilmente fino all’ultimo giro, con la Safety che non rientrava più accompagnando Max fino alla bandiera a scacchi.