Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è intervenuto nella giornata di chiusura della festa de il Fatto Quotidiano, parlando in maniera decisa in vista delle elezioni.

Elezioni, Conte si “vendica” sul Pd: “Fregati dai titoloni in prima pagina”

Giuseppe Conte, anche forse supportato da un ambiente non ostile, affila le armi e rivendica ogni singola scelta compiuta dal Movimento 5 Stelle nel recente passato e rilancia la convinzione di un risultato positivo alle prossime elezioni politiche. L’occasione di confronto è la Festa del Fatto Quotidiano alla Casa del Jazz di viale di Porta Ardeatina: una tavola rotonda con l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino moderata da Peter Gomez e Antonio Padellaro.

Punti salienti del dibattito i rapporti con il Partito Democratico e il dossier sul Dl Aiuti bis, secondo cui i pentastellati starebbero facendo volutamente opposizione:

Il Pd è convinto di detenere il monopolio del progressismo ma ha fatto enormi errori politici: Una forza innovatrice del sistema politico non può seguire la logica ancillare, purtroppo gli amici del Pd, o ex amici, hanno seguito alla lettera i titoli dei giornali e sono rimasti fregati: hanno letto che il centro era al 15%, hanno letto che l’astro nascente era Luigi Di Maio, che il vero Movimento sarebbe confluito nel suo nuovo partito. Credo che chi ha deciso di uscire abbia deciso di guardare da altre parti e magari anche al suo percorso personale

Oggi i democratici si offendono e dicono: i progressisti siamo noi gli altri sono usurpatori. Ma io non ho fatto il Jobs Act, non ho fatto la Fornero. Però mi sono preso insulti che quasi non potevo uscire di casa perché ho chiesto a Draghi un confronto. Dov’era lì il Pd in quei giorni?

Giuseppe Conte, leader M5s

Spazio poi il Dl Aiuti Bis, su cui Conte scioglie definitivamente le riserve svelando le proprie mosse in vista della votazione di martedì prossimo:

Tutte le forze politiche in coro hanno detto che stiamo bloccando il decreto Aiuti bis. Ciò significa gettare fango su di noi in piena campagna elettorale ed è un fatto gravissimo. Non è facile, noi ci dobbiamo difendere da soli. Non abbiamo bloccato nulla, il decreto è in Gazzetta il 9 agosto, i fondi sono stati stanziati. Il termine per la conversione del decreto in Parlamento scade il 9 ottobre.

Noi martedì voteremo il decreto, mica siamo pazzi. Ma il governo ci ha ordinato di ritirare gli emendamenti che noi abbiamo presentato per difendere il Superbonus che proteggerà 40mila aziende dal fallimento. Le altre forze politiche non votano l’emendamento? Vediamo, ma noi non abbiamo posto veti o minacciato ricatti mentre altri stanno ponendo un veto sul superbonus

Giuseppe Conte, leader M5s