A pochi giorni dall’arresto della professoressa accusata di abusi sessuali su un suo studente è il padre della vittima a parlare in un’intervista e a raccontare i retroscena di una vicenda drammatica e delicata. Mercoledì prossimo l’imputata sarà interrogata dal giudice insieme all’avvocato difensore Angelo Leone.
Le avances della prof in aula docenti e le foto su WhatsApp come abusi sullo studente
Sarebbe stato l’istinto materno a far scattare il campanello d’allarme e a portare alla luce gli abusi sessuali perpetrati da una professoressa di Benevento nei confronti di un suo studente di appena 12 anni. Oggi, dopo la misura cautelare che ha disposto gli arresti domiciliari per la donna, il padre della vittima confessa i dettagli dell’accaduto:
La prima a insospettirsi per i comportamenti dell’insegnante è stata mia moglie. Quando me ne ha parlato, inizialmente non riuscivo a crederci: ma come puoi immaginare che una donna adulta possa invaghirsi di un bambino? Invece aveva capito tutto
Ora la parola passa alla magistratura, siamo fiduciosi ma chiediamo che questa persona venga messa nelle condizioni di non poter fare del male ad altri bambini
Spazio poi alla ricostruzione della dinamica:
I primi sospetti sono cominciati a sorgere per il modo in cui si rivolgeva a mio figlio nei messaggi WhatsApp sul gruppo di classe. Poi c’è stato anche un episodio molto strano: mentre mio figlio era uscito a mangiare un panino con alcuni amici lei, pur abitando a trenta chilometri di distanza, si era messa in auto per raggiungerlo.
Un giorno mio figlio è tornato a casa dalla scuola completamente sconvolto. Continuava a lavarsi il viso dalle lacrime ed è scoppiato a piangere. Ci ha raccontato che la professoressa lo aveva chiamato mentre era a lezione e gli aveva chiesto di seguirla nella sala dei professori, dove gli aveva rivolto delle avance
Ora arriva la parte più difficile, superare il trauma:
Con l’aiuto dei genitori e degli amici si sta lentamente riprendendo dal trauma subìto. Noi faremo di tutto per far sì che questa brutta storia rimanga alle spalle, lui fortunatamente ha tante distrazioni ed è un ragazzo con la testa sulle spalle
Insieme a mia moglie abbiamo deciso di far completare la scuola media a nostro figlio nello stesso istituto. Quella professoressa era stata sospesa già lo scorso anno, dunque non c’erano ragioni per fare scelte diverse