La corsa alle elezioni entra davvero nel rush finale: i segretari dei principali partiti stanno attraversando senza sosta l’Italia per una campagna elettorale fugace ma che dovrà essere d’impatto. Ecco le ultimissime dichiarazioni principali.

Elezioni, schermaglie aperte mentre famiglie e imprese rimangono in attesa

Anche a costo di ripetere lo stesso concetto all’infinito i politici italiani hanno un solo compito in questo momento: fissare nella testa degli elettori messaggi chiari e semplici per arrivare preparati alle elezioni del 25 settembre. Da punti diversi dello Stivale, i leader cominciano a serrare le fila in vista del rush conclusivo. Vediamo le ultime dichiarazioni dei protagonisti:

Con la crisi economica in arrivo e centinaia di imprese che soffrono e rischiano la chiusura, la politica si divide su Peppa Pig. E poi dite che non ce lo meritiamo un meteorite

Carlo Calenda, leader di Azione

A chi ci minaccia di morte dico che noi non vivremo mai blindate continueremo a stare in mezzo alla gente, noi facciamo politica così, non ci facciamo spaventare né intimidire, ma mi sembra il risultato di una campagna elettorale molto aggressiva che i nostri avversari stanno facendo per assenza di argomenti…

L’immigrazione va governata con il decreto flussi per far entrare le persone legalmente, come si fa in altri Paesi. Non alimentare un sistema illegale che fa l’interesse degli scafisti. L’immigrazione illegale fa gli interessi del grande capitale

Giorgia Meloni, leader di Fdi

Noi siamo il solo centro possibile, che senso può avere disperdere voti verso piccole formazioni che non governeranno, che avranno pochi parlamentari che saranno ininfluenti, dispersi e minoritari?

Silvio Berlusconi, leader di Fi

Il voto del ‪25 settembre‬ è un referendum tra chi ama l’Italia e chi le vuole male. Dicono che abbiamo già vinto ma è sbagliato ragionare così. Io non sono preoccupato, sono convinto che avremo l’onore e l’onere di guidare il Paese. L’emergenza che la politica dovrebbe risolvere adesso è una: bloccare gli aumenti di luce e gas, ma per qualche altro segretario di partito non sono la priorità

Matteo Salvini, leader Lega

La partita si gioca tra noi e il centrodestra. Chi vince governa, con il sistema uninominale non c’è la medaglia d’argento per chi arriva secondo. Se dovessimo perdere staremo all’opposizione. Non ci saranno inciuci o operazioni non trasparenti che nessuno comprenderebbe

Enrico Letta, leader Pd