Già nella pandemia era stato uno dei settori meno colpiti dalla crisi, ora la situazione si ripete in un altro momento economicamente difficile per il nostro Paese: il caro energia si accompagna al caro affitti, ma al problema dei costi insostenibili si aggiunge anche un’offerta scarsa o poco accomodante.

Caro energia e caro affitti, un binomio di rincari

Il caro affitti torna a moda, come già accaduto in epoca covid-19. L’ampia domanda fa schizzare i prezzi alle stelle, spesso non comprensivi di una voce che attualmente sta facendo rabbrividire milioni di italiani: quella dei costi energetici.

Un problema di offerta e di contratti, tra i più in difficoltà ci sono gli studenti universitari chiamati a “strappare” condizioni di fortuna oppure a ripiegare su scelte alternative che esulino dai confini delle grandi città. Mercato immobiliare dunque florido, con variazioni abbastanza differenti lungo lo Stivale: Milano e Bologna sono le città più care e con gli aumenti più cospicui (+20% e +16%) rispetto a un anno fa:

Una cosa è certa: chi sceglie la locazione in affetto di un immobile compie oggi una scelta molto rischiosa. Siamo davanti a una situazione che coinvolge in maniera abbastanza omogenea tutto il territorio nazionale e che metterà a dura prova il tessuto sociale del Paese. Tradizionalmente la spesa per la casa, considerando la somma di affitto e utenze, non dovrebbe superare il 40% delle entrate di una famiglia, ma le cifre del nostro studio dimostrano che al momento la maggior parte degli italiani è al di sopra di tale soglia

Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it

Famiglie ma anche imprese, si richiedono interventi urgenti

Il problema degli affitti costosi non riguarda però solo gli immobili ma anche gli esercizi commerciali. A lanciare l’allarme è Confimprese, che chiede al Governo aiuti immediati sulla moratoria:

È palese che gli operatori commerciali in tale situazione non possano sostenere l’aumento Istat sugli affitti, pari all’8,4%. Se vogliamo evitare la chiusura di punti vendita e il conseguente contraccolpo in termini di occupazione, il Governo deve intervenire subito, come fece nel 2012 quando congelò l’aggiornamento Istat dei canoni di locazione per dieci anni

Mario Resca, presidente di Confimprese