“God save the Queen Elisabeth II 1926-2022. Lunga vita a Sua Maestà il cielo accolga la sua anima”, “Cara Regina come dicono i persiani: che la tua anima sia gioiosa”, “Riposa in pace con il tuo ‘per sempre’ Filippo” e “The world has lost the Queen”.
Sono questi alcuni dei messaggi lasciati oggi da almeno un centinaio di persone, tra inglesi residenti a Roma e italiani amanti della Regina Elisabetta II, davanti al portone principale dell’Ambasciata Britannica in via XX Settembre. Insieme ai messaggi anche tanti mazzi di fiori: rose bianche, rose rosa e margherite bianche e colorate in onore della Regina, morta a Balmoral in Scozia.
Elisabetta d’Inghilterra. Fiori e lettere
Tanti anche i curiosi che sono passati senza però firmare il registro dei messaggi per Elisabetta II. “In tutta la mia vita è stata un’icona da seguire per me. Mi ispiro a lei per il suo grande carisma, ma anche per il gusto nel vestire: il suo barboure e i suoi foulard resteranno nella storia“, afferma una ragazza italiana di 25 anni arrivata davanti all’Ambasciata per un ultimo saluto alla Regina.
E c’è anche chi, pensando alla morte di Elisabetta II, si commuove a più riprese. Una donna di circa 60 anni, dopo aver depositato i fiori, non è riuscita a trattenere le lacrime. “Aveva 96 anni come mia madre che per fortuna è ancora in vita. Ogni giorno prego perché il Signore le dia la forza per andare avanti, ma la morte della Regina mi ha fatto riflettere: tutto purtroppo ha una fine, persino lei“, spiega all‘AGI.
“In Inghilterra vivono anche mia figlia e la mia nipotina – racconta -. Sono legata a quella terra e lo ero anche a sua Maestà. La sua figura non avrà imitazioni. Il principe Carlo III non sarà solamente una figura di passaggio tra lei e Williams: è un uomo coerente, farà bene“.
I cancelli dell’Ambasciata sono stati aperti dalle 12.15 alle 17 e da sabato fino al giorno dei funerali resteranno aperti dalle 10 alle 17 per chi vorrà lasciare un messaggio nel libro di condoglianze per Elisabetta II. “Siamo qui perché penso che abbiamo nei confronti di inglesi e americani un debito storico – spiega una coppia sui 70 anni – Se guardiamo dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti, passando per la guerra fredda, e arrivando all’attacco della Russia all’Ucraina possiamo renderci conto tutti che questo è il giusto tributo a una grande donna e ai Paesi che ci hanno protetto e che ancora oggi lo stanno facendo“.