Sondaggi problematici, tra i dem cresce il nervosismo e sullo sfondo c’è sempre più Bonaccini. E sono in molti a pensare che se questa campagna elettorale l’avesse fatta Bonaccini anziché Letta come leader del Pd sarebbe stata tutta un’altra musica. “A Letta manca completamente il ‘quid’, il carisma del leader di partito” si sente dire sempre più spesso a Nazareno, manco fosse Angelino Alfano. Ormai per alcuni girare l’Italia per chiedere il voto utile, quando tutti leggono sui giornali o sui social, o accedendo la televisione, che la distanza con Giorgia Meloni (le coalizioni) si aggira al 20%, rischia di essere solo una fatica inutile. Per questo c’è chi è contento che non si possano più pubblicare i sondaggi da oggi. Così gli elettori e i candidati potranno illudersi che c’è ancora speranza per il partito del Nazareno .
“Siamo massacrati dalle previsioni”, dice un esponente progressista impegnato in un collegio plurinominale dell’Emilia Romagna, “ogni 24 ore un arretramento, ogni 24 ore un inutile allarme lanciato da Letta. Fare una campagna elettorale in queste condizioni è davvero massacrante, per tutti noi non sono certo giornate entusiasmanti, prevale un senso di depressione che naturalmente coinvolge anche i sostenitori”. Purtroppo Enrico Letta aveva in testa solo lo schema del campo largo con il M5s e quando questo è andato in frantumi, ne ha sbagliata una dopo l’altra, dimostrando peraltro una cosa che sapevamo già dal 2013, Letta ha poca dimestichezza con la politica. Senza il campo largo è rimasto senza strategia non avendo nel frattempo preparato nessun piano B; così la trattativa messe in piedi in fretta e furia con Carlo Calenda è miseramente fallita proprio perché non era stata costruita per tempo. Ora si tratta solo di capire il risultato del partito democratico il 26 settembre: l’asticella posta dai big del Nazareno per la coalizione di centro-sinistra è del 30% mentre per il partito ci si augura che superi almeno il 22%. Al di sotto di queste due soglie per Letta non resterà che tornare a Parigi. Se anticipando o meno il congresso oppure con la reggenza della vicesegretaria Irene Tinagli diventerà un problema residuale.