Negli ultimi giorni, soprattutto dopo l’impresa contro il Liverpool si sta parlando tanto di Napoli, di Kvaratskhelia e di conseguenza anche di Giuntoli. Il direttore sportivo del club campano ha rivoluzionato la rosa in estate, cedendo giocatori del calibro di Fabian Ruiz, Insigne, Koulibaly e Mertens, ma accogliendo giovani di prospettiva come Kim e Kvaratskhelia per dirne due. Fin qui, grazie anche all’ottimo lavoro di Luciano Spalletti, i risultati hanno dato ragione al Napoli, che ha iniziato bene in campionato e soprattutto in Champions League, battendo nettamente e con merito il Liverpool di Jurgen Klopp per 4-1 in un Maradona ricco di entusiasmo per il calcio espresso dagli azzurri. In un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, Cristiano Giuntoli ha parlato dell’affare Kvaratskhelia, di Spalletti, Ronaldo e Navas e delle prospettive del club dopo la rivoluzione estiva.

Napoli, Giuntoli: “Per Kvara ci avevano chiesto 30 milioni”

Nella lunga intervista al Corriere dello Sport, Giuntoli si è principalmente soffermato sull’affare Kvaratskhelia, spiegando: “La prima volta che ho visto Khvicha in un video eravamo nel cuore del lockdown. Lui avrà avuto diciannove anni, ma già bravo con i piedi. C’era ancora Rino e ci piacque subito, ricordo che chiamammo Kaladze per saperne di più. Aveva fatto un passaggio al Lokomotiv Mosca, senza stupire, ma al Rubin Kazan stava andando meglio. Ci chiesero trenta milioni, chiudemmo i contatti prima ancora di iniziare una trattativa. Eravamo dietro a Osimhen, non potevamo puntare tanto su un ragazzo. Però mi rimase in testa. Quando a febbraio scoppiò il conflitto in Ucraina, lui tornò in Georgia alla Dinamo Batumi. Ci fi ondammo lì con il contratto. Abbiamo chiuso per dieci milioni”, spiega Giuntoli. Oggi Kvaratskhelia brilla, ma è impossibile (o quasi), che nessuno si sia accorto del talento del georgiano già prima. E infatti il ds del Napoli spiega: “Siamo stati più rapidi di Juve, Roma e Real Sociedad – dice con orgoglio il ds azzurro – perché lui non era mai uscito dal nostro taccuino”.

Durante l’estate si è parlato anche di due possibili arrivi in casa Napoli: Cristiano Ronaldo e Keylor Navas. “Cristiano Ronaldo? Durante il mercato facciamo finta di chiacchierare con tutti, e a volte facciamo per davvero. Ma noi volevamo investire su una squadra giovane. Navas è un’altra storia. Abbiamo ottimi rapporti con i dirigenti del PSG. Loro erano interessati a Fabian, che noi dovevamo vendere. Noi potevamo portare a Napoli un portiere di livello da affiancare a Meret. Alla fine l’operazione si è chiusa a metà, perché non hanno trovato l’accordo sul salario con il calciatore. Sapevano che noi avevamo un tetto vincolante”.

“Napoli è contenta di veder giocare a calcio”

Successivamente, Giuntoli ha proseguito, parlando dell’entusiasmo presente a Napoli nelle ultime settimane: “Vuol dire che Napoli è contenta di veder giocare bene a pallone. Dopo otto anni la conosco, è una città di bocca buona, dai tempi di Vinicio. I tifosi sanno che questa è una squadra giovane e in fase di costruzione, può avere alti e bassi. Ma di sicuro farà divertire. Spalletti ha una varietà tattica che stupisce e non lesina mai lo spettacolo. L’ho detto, è un camaleonte. La città ha stretto con lui un patto sulla qualità. È un patto d’amore”.

Infine, ha chiuso parlando proprio di Luciano Spalletti: “Lui sta vicino a casa mia, si parla lo stesso dialetto. Lo conosco fin da quando veniva a fare il torneo dei rioni ad Agliana. Lo stimo molto. È un talento speciale, perché non ha un solo spartito. È un camaleonte, cambia
l’allenamento per ogni partita. Fa un calcio liquido in fase di possesso e solido in fase di non possesso. Alterna palleggio e verticalità. È il più completo di tutti. Il Liverpool gli ha dato campo, e lui ha fatto con Klopp quello che Klopp fa con gli altri. Lo ha steso”.