Lo ha annunciato ieri sera, Peter Morgan, il creatore della serie di successo”The Crown”: si aspetta che le riprese della sesta stagione vengano sospese come segno di rispetto per la morte di Elisabetta II. La notizia del tragico lutto, che ha strappato alla vita la Regina più longeva d’Inghilterra, nonché quella che ha regnato più a lungo in Europa, seconda solo a Luigi XIV, il Re Sole, non ha colto impreparati i produttori della serie tv, che in passato avevano già annunciato di aver studiato una propria Operazione London Bridge. Si prevede, tra l’altro, uno stop momentaneo.

“The Crown”, la serie tv Netflix che racconta la vita di Elisabetta II

Tra le serie più amate degli ultimi anni c’è sicuramente “The Crown”, che racconta la storia della Regina Elisabetta II e della famiglia reale a partire dal 1947. La prima stagione copre infatti gli anni che vanno dal matrimonio tra Elisabetta e Filippo, fino allo scoppio della crisi di Suez nel 1956, comprendendo, quindi, l’incoronazione della sovrana (1953) e il mandato di Primo Ministro di Winston Churchill. La narrazione degli eventi prosegue, nella seconda stagione, con i Primi Ministri Anthony Eden e Harold Macmillan e racconta lo scandalo Profumo, fino alla nascita del Principe Edoardo, ultimogenito di Elisabetta e Filippo. La terza stagione va invece dall’elezione di  Harold Wilson alla carica di Primo Ministro, nell’autunno 1964, al Giubileo d’argento per celebrare i venticinque anni dall’ascesa al trono di Elisabetta II nel 1977, trattando nello specifico del matrimonio in continua crisi fra la Principessa Margaret e Antony Armstrong-Jones e delle prime vicissitudini amorose del Principe Carlo.

Segue, nella quarta stagione, il racconto della relazione tra Carlo e Lady Diana Spencer: dal primo incontro nel 1977 fino al 1990, anno delle dimissioni di Margaret Thatcher, prima donna a ricoprire la carica di Primo Ministro nella storia del Regno Unito e comprendendo quindi il matrimonio tra i due, la nascita dei figli William e Harry, l’inizio della crisi di coppia e la Guerra delle Falkland contro l’Argentina (1982). La quinta stagione, la cui uscita è prevista per novembre 2022, tratterà degli eventi degli anni Novanta, partendo da John Major come Primo Ministro fino al 1997, anno dell’elezione di Tony Blair e del tragico incididente di Diana a Parigi, mentre nella sesta e ultima stagione, di cui non si sa ancora molto e che è in fase di riprese, si entrerà probabilmente negli anni Duemila, per indagare anche nelle vite di William e Kate.

Stop alle riprese come segno di rispetto per la Regina

Ora, alla notizia della morte della Regina Elisabetta II, Peter Morgan, creatore della serie tv e del film “The Queen”, che è valso a Helen Mirren l’Oscar come miglior attrice protagonista e in programma su Sky Cinema Due alle 23 di questa sera, ha annunciato di aspettarsi una sospensione della produzione.

The Crown è una lettera d’amore per lei e non ho nulla da aggiungere per ora, solo silenzio e rispetto. É doveroso mostrare il proprio rispetto alla Regina Elisabetta, mi aspetto che nei prossimi giorni la produzione della serie si fermi.

Già diversi anni fa Stephen Daldry, uno dei registi, si era espresso sull’eventuale stop qualora fosse venuta a mancare la Regina Elisabetta:

Nessuno di noi sa quando arriverà quel momento, ma sarebbe giusto e doveroso mostrare rispetto alla Regina. Sarebbe un semplice omaggio e un segno di rispetto. È una figura globale ed è quello che dovremmo fare.

E, in effetti, un paio di mesi fa, una fonte vicina a Netflix aveva dichiarato al New York Post l’esistenza di un’Operazione London Bridge anche per la produzione della serie tv, per bloccare le riprese in caso di decesso della Regina.

Abbiamo una nostra versione dell’Operazione London Bridge, particolarmente pertinente nel caso in cui le riprese fossero in corso. La riprese si interromperanno per almeno una settimana e ci saranno delle discussioni per capire quando riprendere.

Una procedura ovvia, forse, considerando anche che molte delle riprese si svolgono in luoghi vicini alla famiglia reale. Ma un segno di rispetto dovuto alla Regina Elisabetta II, entrata ieri nella storia, e alla famiglia reale, alle prese con il lutto della Sovrana – di cui a breve saranno celebrati i funerali – e con la nuova incoronazione di Carlo, che dovrà fare il giuramento previsto, cambiando anche ufficialmente l’inno nazionale in “God save the King”.