Un aereo, diretto da Milano a Palermo, perde i contatti radio durante il volo e scatta l’allarme.

A darne notizia è stata l’Aeronautica militare che si è subito attivata per ritrovare il velivolo.

Ecco cosa è successo.

Aereo perde contatti radio, intervengono due caccia

Il velivolo, un airbus 319, era in volo sulla tratta Milano Malpensa – Palermo, quando ha perso i contatti radio con gli enti nazionali del traffico aereo civile.

Nei cieli italiani, è scattato immediatamente l’allarme di sicurezza nazionale.

Veri e propri momenti di paura, che hanno generato preoccupazione per l’aereo che perde i contatti radio durante il percorso per Palermo.

Le operazioni per ritrovare il velivolo si sono attivate tempestivamente e due caccia sono stati mandati fatti decollare per portare a termine la missione.

Due caccia intercettori Eurofighter dell’Aeronautica militare, sono infatti, decollati dalla base aerea di Trapani Birgi, sede del 37° Stormo Caccia per raggiungere e identificare l’aereo scomparso dai radar.

La vicenda è avvenuta ieri pomeriggio, 7 settembre 2022, come ha riferito l’Aeronautica militare.

L’ordine di decollo immediato, definito in gergo tecnico “scramble”, è stato dato dal Caoc, ovvero Combined Air Operation Centre di Torrejon in Spagna, un ente della Nato responsabile dell’area, in coordinamento con il Comando operazioni aerospaziali, Coa, di Poggio Renatico e gli enti della Forza Armata deputati alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale e Nato.

Una volta raggiunto l’aereo di linea, è riuscito a ripristinare le comunicazioni radio e l’allarme è fortunatamente rientrato.

Nonostante il ripristino dei contatti, la procedura militare è proseguita e i due caccia hanno scortato il velivolo per un tratto di volo prima di rientrare alla base di Trapani, in Sicilia.

Come si legge in un comunicato, diramato dal portale ufficiale, l’Aeronautica militare:

“Assicura 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, la sorveglianza dello spazio aereo nazionale, mediante un complesso sistema di difesa aerea integrato sin dal tempo di pace con quello degli altri Paesi Nato”.

Questo sistema, è stato intensificato e perfezionato in seguito agli attentati dell’11 settembre con l’attacco aereo alle Torri Gemelle.

Proprio in conseguenza a quel tragico evento, l’Aeronautica militare, assicura senza soluzione di continuità la sorveglianza attiva dello spazio aereo nazionale.

Il sistema di Difesa Aerea, infatti, è sempre in allerta verso qualsiasi minaccia militare, e, fin dai tempi di pace, è sotto il controllo della NATO.

In particolare, è tramite il Caoc, il Combined Air Operation Centre, che il sistema di Aeronautica militare effettua la sorveglianza dello spazio aereo a sud delle Alpi, dalle isole Canarie alla Turchia e dalle isole Azzorre alla Romania.

In caso di allarme, come è avvenuto proprio ieri con l’aereo che ha perso i contatti radio, gli assetti aerei dell’Aeronautica Militare sono pronti a decollare in pochi minuti su ordine del Caoc di Torrejon dalle tre basi permanenti, ovvero, il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle e il 37° Stormo di Trapani, o ancora, dall’unica base temporanea, il 51° Stormo di Istrana.

L’aereo precipitato nel Mar Baltico

Proprio pochi giorni fa, un altro aereo aveva perso i contatti con le autorità aeree, finendo per inabissarsi nel Mar Baltico, al largo della costa della Lettonia.

La vicenda è accaduta a un jet privato che viaggiava dalla Spagna alla Germania con quattro persone a bordo.

Il jet Cessna Citation 551, era decollato dalla città spagnola di Jerez ed era scomparso mentre sorvolava il Mar Baltico a nord-ovest della città portuale lettone di Ventspils.

Secondo quanto riportato dai media locali, i passeggeri oltre al pilota, erano i membri di una famiglia, un uomo, una donna e la loro figlia.

Il volo sull’Europa del Nord è continuato per un breve tratto senza mettersi in contatto con le autorità e cambiando la rotta improvvisamente durante il percorso verso Colonia.

Tutti i piloti dei caccia che hanno affiancato il jet e hanno tentato invano di riagganciare le comunicazioni hanno affermato di non aver visto nessuno al comando del velivolo che poi ha perso quota, fino a precipitare nel Mar Baltico.