Monito degli endocrinologi: l’ora legale attiva per tutto l’anno porterebbe a un aumento significativo del rischio di diabete e obesità. L’allarme arriva dalla Società Italiana di Endocrinologia (SIE), che da oggi al 10 settembre sarà riunita a Napoli per gli Incontri Italiani di Endocrinologia e Metabolismo.

Il tema dell’adozione permanente dell’ora legale è tornato estremamente attuale come conseguenza dell’aumento dei costi dell’energia. Ma se l’ora legale tutto l’anno potrebbe forse avere un impatto benefico sui consumi di energia, potrebbe ripercuotersi negativamente sulla salute, aumentando il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.

Endocrinologi e ora legale: preoccupano gli effetti sulla salute

Secondo gli endocrinologi l’ora legale permanente potrebbe avere effetti negativi sulla salute.  “Conservare l’orario ‘estivo’ consentirebbe di evitare tutti quei disturbi derivanti da alterazioni del ritmo circadiano per il passaggio ora legale/ora solare, che riguardano un’ampia fascia di popolazione. L’impatto potrebbe essere positivo soprattutto sui bambini, che godrebbero di un’ora di più all’aria aperta e fare così più movimento”, commenta Annamaria Colao, presidente SIE e ordinario di Endocrinologia all’Università Federico II di Napoli. “A fronte di questi benefici, però, l’ora legale permanente può essere poco ‘in sincrono’ con l’orologio biologico e rivelarsi perciò deleteria, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare”.

I dati degli USA

A proposito di ora legale, gli endocrinologi sottolineano come i dati che arrivano dagli Stati Uniti non siano confortanti. Mostrano che le persone che vivono all’estremità Ovest di un fuso orario, una situazione più simile a quello che si avrebbe con l’introduzione dell’ora legale permanente, in media dormono 20 minuti in meno ogni notte, 115 ore all’anno.
Ciò si traduce, oltre che in un calo del 3% della produttività, in una probabilità dell’11% più alta di essere in sovrappeso e del 21% di andare incontro a obesità e diabete.
Anche il rischio di attacchi cardiaci sale del 19%, mentre quello di tumore al seno cresce del 5%.

Quindi “le serate più luminose sarebbero meno ‘affini’ all’orologio biologico umano, che alla sera ha bisogno del buio per produrre melatonina e per un riposo adeguato. È possibile – conclude l’endocrinologa Annamaria Colao – che abbia addirittura più benefici per la salute rendere permanente l’ora solare, che almeno sulla carta sembra più in sincrono con il nostro orologio biologico”.