La Corte dei Conti è stata attaccata dagli hacker, i quali non hanno riscontrato molte difficoltà nel accedere alle chat private di due magistrati. Quest’ultimi si scambiavano informazioni sul loro lavoro via WhatsApp, un servizio di messaggistica che è aperto a tutti e che non è opportunamente tutelato. Attraverso questa utenza, il malintenzionato ha avuto modo di accedere ad altri contatti in rubrica, innescando una sorta di effetto domino anche sui colleghi del magistrato che ha subito il phishing. Nel mirino sono finite alcune delle utenze telefoniche assegnate alle cariche più importanti dell’organo che da una parte si occupa di controllare la regolarità degli atti vidimati dai ministeri e dall’altra di indagare su possibili danni causati all’erario da politici e dirigenti pubblici. 

Attacco hacker Conte dei Conti attraverso il “Phishing”

Il phishing funziona così: il link malevolo, quello attraverso il quale avviene poi effettivamente il furto dei dati personali dell’utente, viene inviato da un profilo che sembra essere del tutto simile a quelli di uno dei nostri contatti in rubrica. In questo modo, si inganna l’utente – facendogli credere di star ricevendo un messaggio da un suo conoscente – e, di conseguenze, lo si induce a cliccare sul link. Siamo sempre in quella fattispecie che unisce il phishing al social engineering.

Rubati anche i dati del procuratore regionale del Lazio 

Attraverso la rete di contatti che gli hacker hanno costruito, si è arrivati persino al telefono del procuratore regionale del Lazio. Seguendo la rubrica e seguendo la scia dei messaggi, questo gruppo di malintenzionati non ha fatto altro che mettere sotto scacco le utenze telefoniche di diverse decine di magistrati della Corte dei Conti.

La situazione, dopo una pulizia dei cellulari, è tornata sotto controllo. Ora la palla passa alla procura, quella di piazzale Clodio, che vaglierà la denuncia della Corte dei Conti e proverà a ricostruire l’accaduto. Sempre che gli hacker, solitamente piuttosto accorti quando si tratta di mettere a segno un attacco, si siano lasciati alle spalle qualche traccia utile.