La Cina, dopo molto tempo, torna a vivere l’incubo lockdown, in questo per la Cina si parla di “lockdown indefinito”. Chengdu, una delle più grandi città cinesi con oltre 21 milioni di abitanti, è entrata in lockdown indefinito nella speranza di arginare la nuova ondata di Covid. La megalopoli avrebbe dovuto uscire dal blocco, ma le autorità hanno affermato che “ci sono ancora rischi di diffusione del virus”. Motivo per cui molte abitazioni si sono ritrovate con le porte chiuse e molti cittadini dell’area interessata, dopo tanto tempo, tornano a vivere gli incubi e i ritmi delle chiusure forzate a causa dell’espandersi dell’emergenza coronavirus.
Chengdu, oltre ad essere epicentro dello svilupparsi della pandemia, ospita un’importante fabbrica per i fornitori Apple. Parliamo di Apple Foxcon, che produce molti prodotti in area Mac. La fabbrica, così come tante altre nell’area di Chengdu, sta subendo la crisi energetica, anche se in questo caso non causata dal conflitto russo ucraino ma dall’ondata di caldo estremo che ha colpito una porzione importante dell’Oriente. La popolazione di Chengdu, in questo momento, si ritrova indietro di due anni, anche se la situazione sembra essere complessivamente cambiata o immutata in base alla prospettiva che si prende.
Lockdown in Cina, l’Onu tiene alta l’attenzione
Salute, aspettativa e tenore di vita, istruzione: il Covid ha riportato il mondo indietro di cinque anni. È quanto si legge in un rapporto delle Nazioni unite, in cui si paventa che la guerra in Ucraina potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione. Per la prima volta dalla sua creazione, più di 30 anni fa, l’Indice di Sviluppo Umano è diminuito per due anni di fila nel 2020 e nel 2021, tornando al livello del 2016. Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, questo “immenso declino” riguarda più del 90% dei Paesi del pianeta. La situazione, dunque, sta prendendo pieghe diverse non solo nell’area di Chengdu ma anche nel resto del mondo.