È festa grande al Maradona: il Napoli stende il Liverpool per 4-1 nella gara d’esordio della nuova stagione di Champions League. La squadra di Spalletti è straripante e nel solo primo tempo rifila ben tre reti ai Reds: Zielinski, Zambo Anguissa e Simeone nel finale chiudono di fatto il match. Nella ripresa la doppietta di Zielinski e la rete di Luis Diaz fissano il punteggio finale. Unica nota stonata della serata azzurra, l’infortunio di Victor Osimhen, costretto a lasciare il campo al 41’ del primo tempo a causa di un problema muscolare: probabile per lui uno stiramento, il club resta in attesa degli esami strumentali. In conferenza stampa, Luciano Spalletti, entusiasta, ha commentato così la vittoria dei suoi: “Non mi aspettavo niente di particolare, solo che facessimo la partita per novanta minuti. Il resto viene di conseguenza“.

Poi Spalletti ha continuato: Volevamo che i ragazzi costruissero l’azione da dietro, facendo tutte quelle cose che il Liverpool fa sempre, a 200 orari. Loro fanno delle sventagliate, dei cambi di gioco con cui non ti danno la possibilità di riequilibrare la squadra. Nelle prossime analisi possiamo mostrare questa partita e quella dell’Olimpico per far capire ai ragazzi che stanno facendo le cose giuste. Stasera hanno fatto il Napoli contro una squadra forte come il Liverpool. Il Napoli lo devi far sempre, quando vesti questa maglia, rischiando anche. Quando ci pressavano, siamo usciti, e invece di metterci ansia siamo andati avanti. Rrahmani ha fatto una gran partita, senza concedere nulla. Avere l’equilibrio del fare l’uomo contro uomo è difficilissimo, anche Kim è stato mostruoso. Poi anche a centrocampo hanno corso, recuperando palloni e giocando con qualità”. E alla domanda se quello visto questa sera in campo al Maradona contro il Liverpool sia stato il suo miglior Napoli, Spalletti ha concluso: “No, l’anno scorso abbiamo fatto grandi partite, poco riconosciute”.

Napoli-Liverpool, Simeone: “Sono partito dal basso e dodici anni dopo sono qui”

Dopo la vittoria sul Liverpool e l’esordio con gol in Champions League con il Napoli, è intervenuto ai microfoni di Amazon anche Giovanni Simeone: Da quando ho 14 anni ho il sogno di giocare la Champions e me lo sono tatuato sul braccio, sono partito dal basso e dodici anni dopo sono qua. Ringrazio anche quelli che non credevano in me. È stato emozionante stasera, tutti cantavano il mio nome, questi tifosi ti fanno sentire che puoi dare qualcosa in più. Io lo sapevo, me lo sentivo, ero pronto e volevo un’occasione. L’ho avuta e non ho sbagliato. Adesso pensiamo alla bella notte che abbiamo vissuto tutti insieme, vincere contro una squadra così forte significa tanto e ci fa crescere. Prima delle partite chiamo sempre mio padre, mi ha detto che potevo dare una mano in campo e l’ho fatto. Continuerò a chiamarlo tutte le volte”.