Netflix ha deciso di optare per il patteggiamento nella causa legale che ha visto la piattaforma streaming accusata di diffamazione per alcuni contenuti della serie La Regina degli Scacchi.

La Regina degli Scacchi e i motivi del patteggiamento di Netflix

Netflix ha deciso di patteggiare nella causa legale da 5 milioni di dollari intentata nei suoi confronti per diffamazione a causa dei contenuti della miniserie La Regina degli Scacchi.

A fare causa al colosso dello streaming era stata Nona Gaprindashvili, vera e propria leggenda degli scacchi che veniva citata nell’ultimo episodio della serie. In quella puntata, la protagonista Beth Harmon (interpretata da Anya Taylor-Joy) sta sfidando un campione sovietico e uno dei commentatori, parlando di lei, pronuncia la frase ‘incriminata’ che ha portato alla causa della Gaprindashvili, riferendosi al suo genere femminile e alla rarità nel vedere una donna giocatrice di scacchi professionista. Ecco la frase:

“C’è Nona Gaprindashvili, ma è la campionessa mondiale femminile e non ha mai affrontato uomini”.

La campionessa russa ha citato l’azienda di Los Gatos con l’accusa di falso e di sessismo, come si legge nel testo della denuncia per diffamazione presentata dai legali della donna a settembre 2021.

“L’affermazione che Gaprindashvili non avrebbe mai affrontato uomini è manifestatamente falsa, oltre a essere grossolanamente sessista e sminuente. Nel 1968, l’anno in cui è ambientato l’episodio, lei aveva già sfidato almeno 59 giocatori di scacchi (28 dei quali contemporaneamente in un’unica partita), inclusi almeno dieci Gran Maestri dell’epoca”.

Il report sottolinea che non sono stati resi noti i termini dell’accordo raggiunto.

Netflix nella tempesta

La certificazione di questo patteggiamento certifica il momento decisamente non idilliaco per Netflix.
L’azienda, infatti, è stata recentemente colpita da un’altra causa legale, intentata da Sandra Avila Beltran, donna del cartello della droga messicano, che ha ispirato la serie tv Regina del Sud, e che rivendica, in nome del diritto d’autore, il 40% dei proventi della serie in quanto basata sulla sua vita. A questo si deve, poi, aggiungere, la crisi che ha colpito la piattaforma, con la perdita di quasi un milione di abbonati nel periodo tra aprile e giugno 2022. Un’emorragia di utenti che si unisce, infine, al problema atavico della condivisione delle password, che Netflix sta ora provando a ostacolare con una serie di misure che saranno introdotte nei prossimi mesi, dagli abbonamenti low-cost con l’introduzione di intermezzi pubblicitari durante gli show, alla possibilità di tariffe aggiuntive per quegli utenti che condividono la loro password fuori dal nucleo familiare e domestico.

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