“Scontro sulla crisi economica ed energetica, sintonia sula volontà di contrastare la spaventosa guerra della Russia di Vladimir Putin in Ucraina”. Lo ha dichiarato la neopremier Tory britannica, Liz Truss ai Comuni, esordendo nel suo primo Question Time in risposta a Keir Stramer, leader dell’opposizione laburista. Quest’ultimo ha attaccato il no di Truss alle extra tasse sui profitti delle grandi aziende; tasse che la premier ha insistito a definire controproducenti pur promettendo interventi per alleggerire le bollette. Truss ha invece elogiato il sostegno del Labour nel “fronteggiare Putin”, la cui “aggressione” è a suo dire causa della crisi.
Truss ai Comuni: “Abbiamo bisogno di un governo che affronti la crisi energetica”
La neo premier, già dichiaratasi contraria negli ultimi giorni a un ritorno alla urne prima della scadenza naturale della legislatura di fine 2024, ha da parte sua replicato sostenendo che il Paese ha bisogno non di elezioni, ma di un governo che affronti le emergenze della crisi energetica e del rilancio dell’economia: determinate nelle sue parole sia dalle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina sia dagli effetti della pandemia da Covid.
I ministri scelti dalla neopremier
Al posto di Cancelliere dello Scacchiere, ovvero ministro delle Finanze, arriva Kwasi Kwarteng, di famiglia ghanese emigrata in Gran Bretagna. Kwarteng era un sostenitore della Brexit. Il neoministro degli Esteri è James Cleverly, riservista dell’esercito, padre inglese e madre della Sierra Leone; Cleverly ha parlato in pubblico del bullismo che lo colpì da ragazzino per le sue origini.
Infine al ministero dell’Interno, già occupato da Priti Patel, arriva un’altra donna di origini straniere: i genitori di Suella Braverman emigrarono negli anni Sessanta dal Kenya e dalle Maurizie.
L’esecutivo conta 23 ministri, di cui sette donne e sette di origini straniere. In molti oggi celebrano la capacità dei conservatori di dare spazio a tutti; altri rilevano che comunque i prescelti, fedelissimi di Liz Truss, provengono dall’ala più a destra del partito.